Bye bye Acquedotti. Giuseppe Dell’Aversana incastra un altro tassello nel mosaico delle figuracce. Stavolta lo scivolone è di quelli da non uscire di casa almeno fino al termine della consiliatura. L’adesione alla società partecipata a prevalenza pubblica resterà sulla carta. Peraltro da cestinare. La delibera approvata il 30 ottobre dal consiglio comunale di Sant’Arpino vale come un assegno a vuoto. Come più volte denunciato da Campania Notizie non potevano che condurre in un vicolo cieco la procedura tecnica e la metodologia politica adottata da Dell’Aversana e dal suo braccio destro Elpidio Del Prete, ex fedelissimo del “boss” Angelo Brancaccio. Nei giorni scorsi è arrivata una prima netta bocciatura burocratica. Con enorme ritardo e con la faccia degna di una donna dedita al meretricio il sindaco Dell’Aversana, dopo aver trattato a pesci in faccia l’omologo Andrea Villano, si è finalmente degnato di recarsi presso la casa comunale di Orta di Atella.
Presenti il vicesindaco facente finzione Peppe Roseto (ossequi al papà Arcangelo il “Facebookkino) e il segretario generale dell’ente. Dell’Aversana ha avuto il barbaro coraggio di mettere sul tavolo il piatto “adesione all’Acquedotti” cucinato dal Comune di Sant’Arpino e dall’Ottogas. Per la serie: ecco qua, abbiamo fatto tutto, firmate e toglietevi dalle palle… degli occhi. Cose da non credere. Peppino “Il Legalitario” pretendeva che l’amministrazione ortese, socio di maggioranza, desse il via libera alla vendita di proprie quote senza battere ciglio. E addirittura stabilendo sia il numero di azioni da acquistare (1.500) sia il prezzo di un euro per azione. Il tutto sulla scorta di un accordo con l’Ottogas che ha garantito di poter cedere direttamente quote del Comune di Orta di Atella senza neppure chiedere l’autorizzazione in base a una delibera consiliare del 2002. Delibera illegittima che pubblicheremo nei prossimi giorni.
ROSETO IRRILEVANTE, IL SEGRETARIO COMUNALE NO
Durante l’incontro tra Roseto e Dell’Aversana, il vicesindaco facente finzione non ha detto nulla di rilevante. Ma questo non fa notizia. Chi ha lasciato il segno è stato il segretario comunale. Che ha detto chiaramente che l’iter seguito dal Comune di Sant’Arpino presenta tantissimi punti interrogativi e abbisogna di un approfondimento perché sul piano tecnico non appare legittimo. Il primo cittadino santarpinese se n’è tornato a casa con la coda tra le gambe. Prima batosta. La seconda stilettata, stavolta letale, è arrivata dal vertice di maggioranza che si è tenuto ieri sera nella sede di Scegli Orta. Rappresentanti politici e consiglieri comunali (la maggior parte dei quali impegnati a messaggiare e a postare su Fb, qualcuno si è fatto pure una partitina online a poker) hanno alzato le barricate. L’impostazione del sindaco di Sant’Arpino e della sua coalizione è stata bocciata su tutti i fronti. Non è stato detto “no” all’eventuale vendita di quote. Ma solo partendo da zero. In altre parole la deliberazione del consiglio comunale santarpinese è carta straccia. Bye bye Acquedotti.
I PASSATEMPO DEI CONSIGLIERI ORTESI, I CUGINI RAGOZZINO LA RICOTTA DI IOVINELLA
All’incontro di maggioranza presieduto (è una parola grossa) dal sindaco di Orta di Atella Villano erano presenti tutti i componenti dell’assise tranne Salvatore Del Prete, sicuramente in altre e più redditizie faccende affaccendato, e Rocco Russo, impegnato per lavoro a Milano. Nessuno si è accorto della partecipazione dei consiglieri. C’era chi pettinava le bambole. Chi aveva lo sguardo perso nel vuoto. E chi fingeva di capire ma non capiva una mazza. Insomma un livello amministrativo da sottosuolo. Molto più vivace e interessante, si fa per dire, il quadro politico. Quanto meno bizzarro. En passant segnaliamo che si è deciso di nominare un coordinamento. Roba inutile. La chicca è che attorno allo stesso tavolo erano seduti i cugini (nipoti di Brancaccio) Pasquale e Francesco Ragozzino. Il primo è avvocato e persona stimata e perbene. Il secondo si è presentato come segretario cittadino della Lega. Azz! E lo dice pure. I due sono come il diavolo (Francesco) e l’acqua santa (Pasquale). Per dirlo papale papale si schifano a vicenda. Infatti si guardavano in cagnesco. Eppure sono alleati. Stranezze della politica. Chiamiamola politica. È stata anche la prima volta di Nicolas Lavino il “Massimo” in qualità di presidente di Scegli Orta. Per conto di Campania Libera (ancora per poco) era presente Sossio Fiorillo che ha preso il posto di portavoce ricoperto fino a poco fa da Nicola Iovinella. Il geometra ha passato la mano perché troppo impegnato sui tetti delle scuole e a ingurgitare latticini. Come lui stesso mostra (guarda la foto) e “confessa” (per la prima vola in vita sua dice la verità) a Iovinella piace la ricotta. Non è mai stato intollerante al lattosio. Ha sempre “allattato”. “Allatta” ancora. E continuerà ad “allattare”. Smetterà di mungere solo quando arriverà il giorno del giudizio universale.
Mario De Michele