Al momento non ci sono ne’ indagati, ne’ persone informate dei fatti in merito all’ipotesi di reato di inondazione colposa avanzata dalla Procura della Repubblica di Benevento in seguito al nubifragio e l’alluvione che ha colpito la città di Benevento e la sua provincia. É quanto trapela da ambienti della stessa procura di Benevento dove oggi si è recato in visita Luigi Riello, procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, che è stata ricevuto dal procuratore di Benevento Giuseppe Maddalena e dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo. La Procura della Repubblica di Benevento ha avviato un’indagine conoscitiva sui luoghi del disastro e dei fatti che hanno causato, nella notte tra il 14 e 15 ottobre scorsi, l’esondazione del fiume Calore in diverse località della città e della provincia, procurando morte e ingenti danni. Secondo quanto si apprende, il consulente tecnico nominato dalla Procura, un geologo di Napoli, ha effettuato diversi sopralluoghi nelle aree disastrate, a partire dalla zona della diga di Campolattaro e ha anche ripercorso il tracciato del fiume Calore. In queste ore sono stati visionati diversi documenti, alcuni dei quali sarebbero stati anche sequestrati.

 

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