Tristezza, incredulità, disorientamento: le comunità di Piedimonte Matese, San Potito Sannitico e Alife, in provincia di Caserta, tutte toccate dalla tragedia della morte in Bangladesh di Vincenzo D’Allestro, si stringono attorno ai familiari della vittima e provano a metabolizzare un dolore mai provato prima, perché si unisce alla preoccupazione di una violenza insensata e a cui nessuno nelle tre comunità era abituato. Maria Assunta Gaudio, moglie di D’Allestro, è dalla mamma ad Alife, in località San Vittore, circondata dall’affetto dei parenti, che ne stanno tutelando anche la privacy; nelle prossime ore potrebbe partire per il Bangladesh con il cognato, fratello di Vincenzo, per andare ad effettuare il riconoscimento della salma, ma al momento non arrivano conferme. “C’è tensione tra i cittadini – dice il sindaco di Piedimonte Enzo Cappello – perché fa male sapere come è morto D’Allestro; era a Dakka per lavoro, e non meritava questo. La famiglia si è stretta fortemente attorno a Maria Assunta, e sta affrontando la situazione con grande sobrietà. Sul lutto cittadino decideremo appena sapremo quando torneranno le salme e come e quando si terranno i funerali”. “Siamo molto scossi – dice il sindaco di San Potito, Franco Imperadore – la tragedia ci colpisce tutti, e si fa fatica a reagire; abbiamo messo la bandiera a lutto e sospeso ogni attività comunale”. “Siamo vicini al dolore delle due famiglie coinvolte nella tragedia – ha affermato il sindaco di Alife, Salvatore Cirioli – soprattutto siamo vicini alla famiglia della moglie della vittima, Maria Assunta Gaudio, nostri concittadini residenti in località San Vittore. Non ci sono parole per descrivere lo stupore per tanta malvagità”.

 

 

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