“La notizia diffusa oggi dai responsabili della cooperativa OmniaOnlus sulla chiusura da lunedì prossimo della Nuova Cucina Organizzata e sulla sospensione delle attività sui beni confiscati che lavorano con i budget di salute è una sconfitta dello Stato”: lo affermano Enzo Amendola, segretario regionale Pd Campania, e Antonio Amato, consigliere regionale Pd.

“La Nco e le tante esperienze nate della provincia di Caserta rappresentano un’eccellenza nazionale che ha ispirato anche la nuova legge sui beni confiscati della Campania. Il filo rosso di molte di queste esperienze è l’utilizzo dei budget di salute, strumento socio sanitario che consente ai più deboli e svantaggiati di riappropriarsi dei loro diritti, avere una casa, lavorare. Il tutto con un forte risparmio per la sanità regionale” proseguono Amendola e Amato. “Da tempo l’Asl di Caserta ostacola questi percorsi nonostante una specifica norma regionale contenuta nella legge finanziaria. Ma la maggiore responsabilità di quanto si sta determinando è oggi da attribuirsi al presidente della Regione Stefano Caldoro perché, a 5 mesi dall’approvazione della norma e dopo la sua recente visita alla Nco, ancora si attendono le linee guida correlate”, spiegano. “Un’inefficienza paradossale e immotivata – continuano – utilizzata dall’ASL e da alcuni ambiti territoriali per chiudere progetti riabilitativi e chiedere accreditamenti che nulla hanno a che fare con una metodologia tanto innovativa da aver attirato l’attenzione e l’interesse del’intero Paese”. “Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci – concludono Amendola e Amato – questa notizia fa ancora più male. Caldoro batta un colpo, si faccia sentire e non permetta che queste straordinarie esperienze siano costrette a chiudere. La responsabilità ricadrebbe interamente su di lui”.

“Mi sembra davvero paradossale che nel giorno del ventesimo anniversario dalla morte di Giovanni Falcone, occorra sollecitare le istituzioni locali a far quadrato intorno alle tante cooperative sociali, presenti sul territorio casertano, che si occupano di mettere in campo progetti terapeutici riabilitativi sostenuti dai budget di salute” Così l’On. Pina Picierno in riferimento alla lettera inviata al Presidente Stefano Caldoro da Peppe Pagano, referente della cooperativa Agropoli, con cui annuncia la riconsegna delle chiavi dei beni confiscati. “Chiediamo al Presidente Caldoro e alle istituzioni locali un impegno concreto nel rimuovere gli elementi ostativi che si frappongono allo svolgimento delle attività di queste cooperative. Molte di esse – continua la parlamentare democratica – hanno regalato nuova vita ai beni confiscati alla camorra, rendendoli luoghi di accoglienza, di cura, di reinserimento. Hanno saputo coniugare l’assistenza e la solidarietà con il lavoro, la produzione economica e la legalità in un territorio deturpato dalla criminalità organizzata. Per questo tutte le istituzioni devono raccogliere il grido d’allarme lanciato da Peppe Pagano e intervenire al più presto”.

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