“Pigliate i ferri e partite, sennò vi dobbiamo sparare”. É così che gli estorsori del clan dei Casalesi arrestati oggi, Pietro Chianese e Vincenzo Di Sarno, si rivolgevano agli operai del cantiere edile dei fratelli Giuseppe e Pasquale Mastrominico, imprenditori coinvolti in inchieste sul clan dell’ex boss oggi collaboratore Antonio Iovine, che si erano aggiudicati l’appalto pubblico da 3,5 milioni di euro bandito dal Comune di Villa Literno (Caserta) per i lavori di riqualificazione urbana, riuscendo poi ad ottenere la tangente. L’intercettazione è allegata all’ordinanza di arresto emessa dal Gip del Tribunale di Napoli per dieci affiliati alla fazione Bidognetti. Per anni, è emerso, gli imprenditori operanti nei più svariati settori nei comuni casertani di Parete, Lusciano, Cesa e Trentola Ducenta, dai costruttori ai titolari di supermercati, agli operatori degli addobbi e delle luminarie, sono stati tenuti sotto una pesante cappa fatta di minacce e ritorsioni e costretti a pagare il pizzo dai 500 ai 3000mila euro nei canonici di Natale, Pasqua e Ferragosto.
Anche i Mastrominico nel mirino degli estorsori
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