Irridenti e sfrontati. Così appaiono i dipendenti della Asl di Avellino ripresi dalle telecamere nascoste della polizia che hanno incastrato 21 furbetti del cartellino che dopo aver timbrato il loro ingresso nella sede centrale di via degli Imbimbo, lasciavano il posto di lavoro per dedicarsi a private incombenze. Probabilmente messi sull’avviso che c’era un’indagine in corso che li riguardava, c’è chi saluta in segno di scherno il marcatempo e chi, sventolando il badge nella mano, fa il gesto del dito medio. Altre immagini del video mostrato ai giornalisti nel corso della conferenza stampa con il questore di Avellino, Maurizio Ficarra, e il procuratore capo, Rosario Cantelmo, che ha coordinato le indagini avviate circa un anno fa, immortalano altri dipendenti che con lo sguardo cercano di individuare dove sono state collocate le microcamere, una all’interno e tre all’esterno, e, in particolare, l’attivismo della guardia giurata che presta servizio di vigilanza interna che “copre” gli assenteisti tentando anche di mettere fuori uso con un cacciavite l’apparecchiatura di ripresa. Un comportamento consolidato, hanno spiegato gli inquirenti, “sprezzante delle regole e di ogni possibile controllo” che mette sul banco degli accusati quattro dirigenti medici, due medici specialisti, sei infermieri, cinque impiegati amministrativi, due coadiutori, un operatore tecnico e un ausiliario. Quando non erano i singoli a “strisciare” il badge prima di allontanarsi dal posto di lavoro, ci pensavano gli altri colleghi a farlo per loro, i quali a loro volta avrebbero avuto ricambiato il favore successivamente secondo il consolidato proverbio per cui una mano lava l’altra. Nei loro confronti è scattata, da parte del Gip del Tribunale di Avellino, e su richiesta della procura, la sospensione dal lavoro per cinque mesi e l’accusa di truffa ai danni dello Stato. Ulteriori provvedimenti interni vengono annunciati dal commissario straordinario della Asl di Avellino, Mario Ferrante, che nei mesi scorsi, sulla scorta di alcune segnalazioni da parte degli utenti, le stesse che avevano dato avvio all’indagine della magistratura, aveva avviato autonomamente una serie di controlli sulla presenza del personale dei laboratori medici e negli uffici amministrativi. “Avvierò le procedure per il licenziamento – sottolinea il commissario dell’Asl – e non appena verranno quantizzate le ore di assenza ingiustificata dei dipendenti indagati, chiederò alla Corte dei Conti di recuperare all’amministrazione le somme equivalenti”.
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