Sarà ricordata per sempre come ”la sposa del fiume”, Anna Ruggirello, la studentessa 20enne di Pompei, morta con la madre Nunzia Cascone, 51 anni, il 21 novembre scorso nel fiume Sarno a bordo della loro auto in seguito ad un tamponamento.
La ragazza è stata seppellita stamattina con un abito da sposa, vestita “come un giglio, tutta di bianco”. Lo hanno voluto gli zii per simboleggiare ”la vita che aveva ancora tutta davanti, spezzata dalla disgrazia”. E nel fiume, nel luogo in cui si sono inabissate le due donne, sono stati lanciati dei fiori bianchi al passaggio del corteo funebre. ”Il vestito ci è stato regalato, così come tutto il resto: l’abbigliamento intimo e le scarpe per Anna”, dice lo zio, Salvatore Cascone. Un gesto di solidarietà dei negozianti della comunità di Pompei, che si è voluta stringere anche in questo modo intorno alla famiglia distrutta dal dolore. Il papà, Rino, e il fratello di Anna, Matteo, minorenne, sono stati circondati dall’ affetto di un migliaio di persone durante i funerali che si sono svolti nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in località Messigno, dove abitavano le due donne. Quattro i concelebranti. Il parroco, don Modestino Capodilupo, ha più volte ripetuto dall’altare: ”Ricordati di me”, la preghiera del ”buon ladrone” crocefisso con Gesù, per esortare la comunità a non dimenticare Anna, la madre, affinché proseguano le ricerche del suo corpo, e Rino e Matteo ”che hanno bisogno dell’affetto di tutti” . Giovedì scorso, la famiglia Ruggirello ha ricevuto la visita di due Vescovi. Prima l’arcivescovo della Basilica di Pompei, Tommaso Caputo. Poi dell’ Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, la diocesi di cui fa parte Messigno, pur essendo Comune di Pompei. I due Vescovi hanno parlato con Rino e Matteo, padre e figlio, un dialogo privato che, hanno testimoniato gli altri familiari, ”ha prodotto un grande conforto in tutti i presenti”. Lunedì, la Procura di Torre Annunziata nominerà ufficialmente il tecnico del Tribunale che studierà la dinamica dell’incidente per il quale sono indagati al momento l’autore del tamponamento, Catello D’Auria, 31 anni, militare della guardia di finanza, e l’ingegnere capo del Comune di Pompei, Andrea Nunziata.