12 arresti nel casertano: alle prime ore dell’alba i carabinieri del reparto territoriale di Aversa hanno eseguito un decreto di fermo del p.m. emesso dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di 12 affiliati al clan dei casalesi – fazione Bidognetti, ritenuti responsabili

di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, il tutto aggravato dal metodo mafioso.

I 12 fermati sono ritenuti affiliati alla famiglia camorristica casertana dei Di Cicco che, secondo quando emerso nel corso di indagini coordinate dalla DDA di Napoli (pm Sirignano e Conzo), imponevano una società di vigilanza a loro vicina ai commercianti di Lusciano (Caserta).

La famiglia camorristica Di Cicco, in passato vicina alla NCO di Raffaele Cutolo e in contrasto con il clan dei Casalesi, successivamente è confluita nella fazione Bidognetti del clan del cemento, dalla quale ha ricevuto l’ok per operare nel Casertano, nella zona di Lusciano.Giuseppe Di Cicco è stato fermato la scorsa notte dai carabinieri in provincia di Pavia, in un appartamento di Bressana un comune dell’Oltrepò.

Uno dei capi della famiglia camorristica casertana dei Di Cicco, Luciano Di Cicco, 61 anni, fermato stamattina risulta invalido al 100% e percepisce una pensione: si recava a chiedere il pizzo ai commercianti di Lusciano (Caserta) sulla sedia a rotelle, nelle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto. Verifiche sono in corso da parte degli investigatori per accertare le sue reali condizioni di salute. Secondo quanto accertato durante le indagini, il pizzo imposto ai negozianti variava tra i 500 e i 1500 euro. Il fratello di Luciano, Giuseppe, 65 anni, anche lui elemento di vertice della famiglia Di Cicco, è stato bloccato dai militari a Pavia dove è risultato impiegato in un’azienda del posto. Al momento non risultano coinvolti nell’inchiesta i titolari della società di vigilanza che la famiglia Di Cicco, come emerso dall’attività investigativa, ha imposto a numerosi commercianti di Lusciano, centro del casertano storicamente sotto il controllo della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi. Secondo quanto emerso in un’intercettazione ambientale sarebbe stato proprio Gianluca Bidognetti, figlio di Francesco Bidognetti, soprannominato “cicciotto ‘e mezzanotte”, a concedere il nullaosta ai Di Cicco per condurre attività illecite nel territorio di Lusciano

 


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