Meglio tardi che mai. Finalmente Gianluca Golia ha detto la verità. È la prima volta che accade da quando si sono aperte le danze della campagna elettorale per le comunali di Aversa. L’interminabile film, in versione Lav Diaz, intitolato “Solo bugie, nient’altro che bugie” girato dalla coalizione di destra ha stancato anche il candidato sindaco andato al ballottaggio del 9 giugno contro Alfonso Golia. La “confessione” è giunta attraverso una foto-manifesto: “L’etica di Pinocchio, Gianluca Golia, Aversa”. Beh, dobbiamo dare atto all’aspirante primo cittadino di possedere una massiccia dose di onestà intellettuale. Di fronte a questa incontrovertibile ammissione pubblica non vediamo l’ora di sentire e leggere quale altra fregnaccia politica diranno quelli di Lega, Aversa a Testa Alta, Noi Aversani e Forza Aversa. I maggiorenti della destra sono bugiardi matricolati. Stavolta, per fortuna, le loro menzogne non faranno breccia nell’elettorato. Arrendetevi, siete accerchiati dai cittadini. Potete permettervi tutto fuorché erigere sepolcri imbiancati. Siete “carte conosciute”. La (vostra) storia non vi darà ragione.
Non passerà il subdolo messaggio dei “due giovani a confronto”. Certo, Gianluca Golia è giovane e persona pulita e perbene. Ma è altrettanto inesperto e ingenuo. E soprattutto è spalleggiato dal vecchiume della politica normanna. Quella che negli ultimi 20 anni ha malgovernato Aversa. Già solo per questo gli elettori per un giro fermeranno ai box gli artefici della ventennale sciagura amministrativa che ha ridotto una delle città più belle d’Italia a un paesone incapace di sfruttare l’enorme patrimonio artistico-culturale e di valorizzare le forze sociali e imprenditoriali sane del territorio. Per non tacere che la candidatura di Gianluca Golia è figlia della decisione del “gran maestro” Pasquale Giuliano. Uno che da parlamentare è stato solo chiacchiere e distintivo.
Tra le innumerevoli contraddizioni della coalizione di destra spicca la presenza di Francesco Sagliocco (801 voti), figlio di Luciano e nipote diretto del compianto Peppe Sagliocco, ex consigliere regionale, già primo cittadino di Aversa. Proprio ai tempi della sua sindacatura pezzi da novanta della destra di oggi, Michele Galluccio e Gianpaolo Dello Vicario, solo per fare qualche nome, erano tra i più agguerriti tiratori franchi di Sagliocco. Per loro e per altri dell’allora maggioranza era il padre-padrone di cui sbarazzarsi al più presto. Egregio Luciano Sagliocco, non crediamo che abbia onorato la memoria di suo fratello appoggiando un amalgama malriuscito.
Peppe Sagliocco, volente o nolente (noi lo abbiamo spesso aspramente criticato) era un gigante della politica. Oggi la destra è popolata in gran parte da nani e ballerine. Una che balla sul filo del rasoio dell’incoerenza è Federica Turco di Noi Aversani. La narrazione della coalizione filo-Gianluca Golia è basata sulla feroce critica al governatore Vincenzo De Luca. Ci associamo. Non comprendiamo però cosa c’entra il livello regionale con quello cittadino. E soprattutto vogliamo ricordare che le giunte di centrodestra di Palazzo Santa Lucia sono state un disastro (il presidente Stefano Caldoro docet).
Fingiamo per un momento di credere alle fesserie snocciolate da Lega, Aversa a Testa Alta, Noi Aversani e Forza Aversa. Vorremmo chiedere a Federica Turco cosa ne pensa? Anche lei considera De Luca una schifezza? Se fosse così sarebbe quanto meno strano. Ci risulta che abbia ottenuto un incarico ben remunerato nell’ambito delle Universiadi, evento su cui il governatore della Campania ha “investito” molto. Qualcuno più malizioso sostiene che Turco abbia ricevuto la benedizione di Alfonso Piscitelli, consigliere regionale di maggioranza e leader di Campania in Movimento.
Ecco, come abbiamo già detto, le bugie hanno le gambe cortissime. E l’etica di Pinocchio di Gianluca Golia ne è la dimostrazione fotografica. Aversa non può essere guidata da un burattino nelle mani dei Mangiafuoco della destra.
Mario De Michele