Uno dei capi della famiglia camorristica casertana dei Di Cicco, Luciano Di Cicco, 61 anni, fermato stamattina dai carabinieri di Aversa insieme ad altre 11 persone, risulta invalido al 100% e percepisce una pensione: si recava a chiedere il pizzo ai commercianti di Lusciano (Caserta) sulla sedia a rotelle, nelle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto. Verifiche sono in corso da parte degli investigatori per accertare le sue reali condizioni di salute. Secondo quanto accertato durante le indagini, il pizzo imposto ai negozianti variava tra i 500 e i 1500 euro. Il fratello di Luciano, Giuseppe, 65 anni, anche lui elemento di vertice della famiglia Di Cicco, è stato bloccato dai militari a Pavia dove è risultato impiegato in un’azienda del posto.

Al momento non risultano coinvolti nell’inchiesta i titolari della società di vigilanza che la famiglia Di Cicco, come emerso dall’attività investigativa, ha imposto a numerosi commercianti di Lusciano, centro del casertano storicamente sotto il controllo della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi. Secondo quanto emerso in un’intercettazione ambientale sarebbe stato proprio Gianluca Bidognetti, figlio di Francesco Bidognetti, soprannominato “cicciotto ‘e mezzanotte”, a concedere il nullaosta ai Di Cicco per condurre attività illecite nel territorio di Lusciano.

 

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