Nell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta vi era “la piena operatività” del clan di camorra “Zagaria”, fazione del clan dei Casalesi che opera a Casapesenna, e “una pervasiva e consolidata rete di connivenze e collusioni venutasi a creare, sotto la regia dei boss della camorra casertana, tra appartenenti al mondo della pubblica amministrazione, della politica e dell’imprenditoria”. E’ quanto emerso dalle indagini condotte per oltre due anni dalla Dda di Napoli che ha portato stamani a 24 arresti da parte della Dia (10 in carcere e 14 ai domiciliari) nelle provincie di Caserta, Napoli e Verona. Nell’operazione sono state inoltre poste sotto sequestro preventivo quattro ditte (Odeia srl, R.D. Costruzioni, Luigi Iannone e Salvatore Cioffi), 18 immobili, undici terreni, un box auto, tre autovetture e quote societarie per un valore di 12 milioni di euro. Secondo le indagini – si apprende dalla Dda e dalla Dia – attraverso connivenze e collusioni, il sistema degli Zagaria riusciva a controllare e gestire, in regime di assoluto monopolio, gli appalti e gli affidamenti diretti di lavori all’interno dell’Ospedale casertano. Negli ultimi anni – stando sempre ai risultati delle indagini – il clan si era infatti gradualmente infiltrato nel tessuto politico-amministrativo della struttura sanitaria casertana, trasformandosi in “un complesso apparato in grado di gestire gli affidamenti dei lavori pubblici in assoluta autonomia, potendo contare sul potere derivante dalla preminente matrice mafiosa”. Le attività del clan nella struttura sanitaria è stata ricostruita dagli investigatori con testimonianze, documenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, registrazioni audio e video. Al centro dell’inchiesta vi sono tre gare di appalto e vari affidamenti diretti di lavori nell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta per un valore complessivo di oltre tre milioni di euro. Gli affidamenti diretti – secondo gli investigatori – sarebbero stati assegnati senza attuare criteri di rotazione, trasparenza, pubblicità e parità di trattamento sempre alle stesse ditte a partire dal 2006. Le gare di appalto riguardano l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione degli ascensori (per un importo di circa 1,2 milioni di euro, nella quale – sempre secondo gli investigatori – sarebbe stata favorita la ditta Komè srl) e altri lavori, in particolare edili, nell’ospedale per importi di 450.000 euro (alla ditta di Iannone) e 150.000 euro alla ditta Odeia. Fra gli affidamenti diretti, infine, vi è anche quello della gestione del bar e delle macchine distributrici di bevande ed alimenti, con un danno erariale (per il consumo di forniture pubbliche e l’occupazione del suolo pubblico) stimato in 50.000 euro.