Beni per 6 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Napoli in esecuzione di una misura di prevenzione emessa ai sensi della normativa Antimafia dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti dell’imprenditore nel settore della produzione e trasporto del calcestruzzo Angelo Pontillo, 56 anni originario di Capodrise (Caserta). Secondo la procura, nell’ambito di un’inchiesta che si è avvalsa delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, attraverso la Cocem, azienda produttrice di calcestruzzo, avrebbe favorito (ed era a sua volta favorito rispetto alla concorrenza) il clan camorristico dei Belforte di Marcianise (Caserta). La misura coercitiva è stata disposta dal collegio sammaritano a seguito delle proposte avanzate dalla Procura della Repubblica di Napoli – sezione misure di prevenzione e dalla Direzione Investigativa Antimafia. Sotto sequestro sono finiti, nella provincia di Caserta, i beni nella diretta disponibilità di Angelo Pontillo e dei suoi familiari: quote di partecipazione a due imprese con sede in Caserta, operanti nel settore immobiliare; 37 immobili nei comuni di Capodrise, Casapulla, Caserta, Dragoni, Maddaloni e Orta di Atella; e 7 rapporti finanziari. Per gli investigatori “il sistema” criminale ideato da Pontillo e dai suoi sodali, definiti anche le “spie del pizzo”, era così collaudato che gli imprenditori che avviavano nuove attività si rivolgevano “spontaneamente” ai fornitori di calcestruzzo contigui al clan, affinché gli indicassero i referenti dell’organizzazione che dovevano contattare per “mettersi a posto”. Pontillo inoltre, come raccontato da alcuni collaboratori di giustizia, avrebbe provveduto direttamente al ritiro delle somme estorte agli imprenditori del settore, ricorrendo anche alla sovrafatturazione degli importi dovuti, “gonfiando” cioè i costi rispetto alle effettive forniture di calcestruzzo, per consentire la creazione di “fondi neri” destinati al pagamento delle estorsioni; avrebbe poi organizzato incontri tra imprenditori estorti ed appartenenti alla cosca finalizzati al pagamento del pizzo.

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