Sono 16 gli arresti eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta nell’ambito dell’indagine, coordinata dalla procura di Napoli – Direzione distrettuale antimafia, su estorsioni a imprenditori. Quattordici sono le ordinanze di custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari.
Al momento dell’esecuzione delle misure, 11 degli indagati erano liberi, quattro in carcere e uno ai domiciliari. Pesanti le accuse: associazione per delinquere di tipo mafioso, di estorsione, di porto illegale di armi, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare le attivita’ dei clan dei Casalesi fazione Schiavone. Gli arresti sono frutto dell’indagine, coordinata dai magistrati della procura di Napoli – Direzione distrettuale antimafia. Dalle indagini, avviate sin dall’ottobre 2010, sono emersi numerosi episodi di estorsione agli imprenditori del posto, costretti a versare somme di denaro in occasione delle festivita’.
Nell’ambito delle indagini sono stati stabiliti i ruoli dei diversi indagati nella gestione delle attivita’ estorsive a Casal di Principe, Aversa e Cancello Arnone, nel casertano, ed e’ stata accertata la disponibilita’ di armi e munizioni. Tra i vari episodi di estorsione e’ emerso quello di danni di un imprenditore, titolare di una grande rinvendita di materiale termoidraulico di Aversa, che inserito nel libro paga dei Casalesi doveva corrispondere tre rate annue, ciascuna di 5mila euro, in corrispondenza di natale, pasqua e ferragosto.
Tra le vittime di estorsioni i titolari di una farmacia veterinaria e di un bar in un distributore di carburanti. Al titolare di una sala scommesse, tra settembre e ottobre 2010, veniva imposta l’installazione di videopoker mentre a un imprenditore agricolo e’ stato rubato il mezzo per poi chiedergli una somma di denaro in cambio della restituzione. Alcune delle vittime sono indiziate di favoreggiamento personale per aver negato, nel corso delle indagini, di aver ricevuto richieste estorsive da affiliati al clan.