Si terranno tra domani e la giornata di venerdì gli interrogatori di garanzia delle sette persone arrestate nell’ ambito dell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’ospedale di Caserta. Comincerà domattina l’ ex direttore sanitario dell’ ospedale, Carmine Iovine, l’unico tra gli indagati ad essere finito in carcere per reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, dal falso in atto pubblico all’intestazione fittizia di beni. Ai domiciliari sono invece finiti gli imprenditori che si sono aggiudicati gli appalti pagando Iovine o facendogli regali. Carmine Iovine, cugino dell’ ex boss dei Casalesi, oggi pentito, Antonio Iovine, e fratello di Riccardo e Michele, entrambi arrestati per aver favorito la latitanza del killer Giuseppe Setola, è ritenuto dalla Procura e dalla Dia, che ha effettuato le indagini, il gestore del sistema di appalti truccati che avrebbe permesso a poche aziende di accaparrarsi affidamenti per decine di milioni relativi a servizi fondamentali per l’ ospedale di Caserta. Tra essi la ristorazione interna, le pulizie dei reparti e la raccolta ed il ritiro dei rifiuti ospedalieri. Iovine – secondo quanto emerso dalle indagini – comandava dall’ alto del suo ruolo, avendo ricevuto più volte la nomina a incaricato per l’ esecuzione degli appalti, ma anche della sua influenza, essendo in grado di ottenere la complicità di almeno due funzionari e di una ventina di dipendenti, tutti indagati. Uno di essi, Pasquale Picazio, in pensione dal 2013, è agli arresti domiciliari. Nell’ inchiesta sono coinvolte società che hanno appalti in tutta Italia, come “Manutencoop” ed “Ep Spa”.

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