MONDRAGONE – Una partita di “ciliegine di mozzarella” nella quale erano finiti frammenti di ceramica in seguito alla rottura della macchina impastatrice venne messa ugualmente in commercio per decisione di Giuseppe Mandara: la circostanza emerge da lacune intercettazioni telefoniche fatta dai carabinieri del Noe e confluite nell’ordinanza di custodia cautelare notificata questa mattina.

L’episodio risale all’agosto del 2008; poiché gli investigatori erano venuti a conoscenza dell’accaduto intercettando le conversazione di Mandara intervennero notificando al caseificio un decreto di sequestro. Ciononostante si riuscì a evitare solo in parte la vendita delle “ciliegine” potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori. I frammenti di ceramica – sottolinea in un comunicato il procuratore aggiunto della Dda Federico Cafiero De Raho – avrebbero potuto danneggiare l’apparato digestivo.

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