E’ il 21 settembre del 2012 quando i militari della Guardia di Finanza di Napoli entrano negli uffici del consiglio regionale della campania. Quattro auto che alla fine della giornata saranno riempite di faldoni. E’ l’avvio dell’inchiesta della Procura di Napoli su un presunto spreco di fondi pubblico: milioni di euro rimborsati ai consiglieri regionali, magari utilizzati per spese privat e non per attivita’ istituzionali, in alcuni casi presentando false fatture per operazioni inesistenti, o per operazioni esistenti ma ‘gonfiate’.
La Finanza si fece consegnare le carte relative al bilancio regionale in cui si face riferimento alla ripartizione di fondi per i vari gruppi nonche’ la relazione della presidenza dell’assemblea campana sulle modalita’ di rendicontazione. Finora gli inquirenti hanno accertato che denaro destinato ai gruppi regionali presenti in Consiglio e’ finito attraverso bonifici nella disponibilita’ di alcuni consiglieri. Tre le voci di bilancio: indennita’ per le attivita’ politiche, comunicazione e funzionamento dei gruppi. Complessivamente una erogazione di 6-7 milioni di euro. A dare l’avvio alle indagini sono state alcune intercettazioni telefoniche nonche’ gli sviluppi di un’altra inchiesta che nei mesi scorsi coinvolse il consigliere dell’Udeur, Ugo De Flaviis al quale, tra l’altro, furono sequestrati diversi computer.
Il 20 dicembre del 2012 la svolta: la prima ordinanza di custodia cautelare fu emessa per Massimo Ianniciello, esponente del Pdl, accusato di aver indebitamente percepito 63mila euro. Poche settimane dopo furono iscritti nel registro degli indagati anche Nicola Caputo (Pd) e Angelo Polverino (Pdl). La Guardia di Finanza perquisi’ i loro uffici nella sede dell’Assemblea regionale, al Centro Direzionale, e le abitazioni rispettivamente a Teverola (Caserta) e a Caserta citta’. Il 22 aprile scorso l’ultima ordinanza: agli arresti domiciliari fini’ Sergio Nappi e all’obbligo di dimora Raffaele Sentiero – entrambi eletti nella lista Noi Sud, vicina al Pdl – accusati di truffa aggravata.