Michele Di Nardo, il boss latitante della camorra catturato dai Carabinieri la scorsa notte a Palinuro, era sfuggito al blitz che, il giugno 2012, aveva portato all’arresto di 47 suoi complici e allo smantellamento del clan “Mallardo”.

Nel blitz erano state eseguite ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi da guerra. Dopo il blitz e la condanna all’ergastolo dei capi storici, i fratelli Giuseppe e Francesco Mallardo, il clan, che ha sempre operato nella zona di Giugliano (Napoli), si e’ riorganizzato continuando a controllare estorsioni e traffico di droga nella sua area. I Carabinieri, fra l’altro, hanno documentato rapporti con i clan “Licciardi” di Secondigliano (Napoli) e “Bidognetti” di casal di principe (Caserta), con i quali erano stati costituiti un “gruppo misto” e un “direttorio” per la gestione delle attivita’ illecite in numerosi comuni delle province di Napoli e Caserta. Subito dopo l’arresto di Di Nardo, il comandante interregionale dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Maurizio Gualdi, quello della Legione Campania, gen. Carmine Adinolfi, e il pm titolare delle indagini, Maria Cristina Ribera, hanno espresso ai Carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di castello di cisterna “un vivo plauso per l’eccellente risultato, raggiunto attraverso una diligente attivita’ investigativa che ha consentito ancora una volta di neutralizzare uno tra i piu’ pericolosi esponenti di spicco della criminalita’ organizzata napoletana”. Con la cattura della scorsa notte sale a 15 il numero di latitanti pericolosi arrestati dai Carabinieri nel 2013.

 

 

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