NAPOLI – “Il fatto drammatico di Toska Xhulia, ragazza di 25 anni picchiata, legata e abbandonata all’interno di un sacco dell’immondizia, ora in lotta tra la vita e la morte all?ospedale Loreto Mare di Napoli, rappresenta l’ennesimo episodio di feminicidio o di tentato feminicidio, cioè di donna che subisce violenza in ragione del suo essere donna”. Lo dichara Elena Coccia avvocato e vicepresidente del consiglio comunale di Napoli.
“Nei primi cinque mesi del 2013, tra Napoli e provincia, già quattro donne sono state uccise, due delle quali da parte dei figli e una da un compagno. Nel 2012 i casi erano stati nove. Urge sempre di più porre l’attenzione della politica e della società su un fenomeno in tragico aumento, attivando tutte le possibili azioni preventive. A partire dall’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole, affinché si sviluppi già nei più piccoli una sensibilità orientata alla parità, all’eguaglianza e all’autodeterminazione. È necessario poi che siano messi in rete tutti gli organismi e i soggetti operanti sulla questione: ospedali, Procure della Repubblica, forze dell’ordine, ASL, assistenti sociali, psicologi, definendo e implementando professionalità specifiche. È impellente il radicamento sul territorio dei centri antiviolenza, dotati di personale adeguatamente formato, con competenze peculiari sulla materia. I maschi violenti devono essere indirizzati verso adeguati percorsi di recupero. Proponiamo inoltre l’istituzione di una consulta per ogni quartiere, in cui sia possibile condividere i problemi relativi ai rapporti interpersonali e familiari e alle relative frustrazioni, spesso alla base degli impulsi violenti. Soprattutto è necessario lavorare in profondità, per combattere, come scrive il Presidente della Camera Laura Boldrini, una “mentalità diffusa” che ancora intende la violenza sulle donne come un reato tutto sommato socialmente accettabile”.