NAPOLI – Centinaia di lavoratori dell’Eavbus, società di trasporto della Campania dichiarata dichiarata fallita nei giorni scorsi, ha protestato a Napoli, davanti alla sede del Consiglio regionale della Campania mentre in aula era in discussione la legge salva Eavbus, poi approvata con i voti della maggioranza. Non sono mancati momenti di tensione tra manifestanti e le forze dell’ordine messe a protezione del palazzo. A scatenare la tensione l’improvviso lancio di una bottiglia di vetro da parte di un manifestante a cui la celere ha risposto con qualche manganellata.

Sono stati gli stessi operai, chiaramente esasperati per la situazione, a riportare la calma e evitare che la situazione degenerasse. A riportare la calma anche le notizie che arrivavano dal consiglio regionale dove era in conrso la discussione sulla proposta di legge stata presentata da Gennaro Salvatore, capogruppo Caldoro Presidente, e Gennaro Nocera, capogruppo reggente del Pdl.

A votare a favore la maggioranza di centrodestra, nonostante le assenze registrate tra i banchi. Contraria l’opposizione a cui si è aggiunta per il voto sfavorevole anche l’Udeur. Dai banchi della maggioranza, Salvatore, nel suo intervento, ha chiesto “l’accertamento delle responsabilità amministrative e politiche” del fallimento, trovando d’accordo, su questo punto, anche l’opposizione che ha avanzato la stessa richiesta. In aula per l’approvazione della legge anche il presidente della Regione, Stefano Caldoro. La legge punta dunque al salvataggio del trasporto con la tutela di posti di lavoro dei 1300 dipendenti in attesa dello stipendio e di cui una rappresentanza, circa un centinaio, anche oggi ha manifestato davanti alla sede del Consiglio, in attesa di avere notizie sul proprio destino lavorativo. Entro dieci giorni dall’entrata in vigore della legge, il Gruppo Eav, holding dei trasporti di cui fa parte Eavbus, dovrà presentare un piano industriale alla Giunta regionale a cui toccherà il compito di valutare e approvare il documento. Il piano, si legge nel testo, “deve contenere le previsioni di misure di recupero della piena efficienza dei mezzi” che occorrono per garantire il servizio, “adeguate forme di riduzione dei costi di gestione aziendale” e “contenimento degli oneri del lavoro”, anche attraverso il ricorso a “strumenti di sostegno ai lavoratori”. Il testo prevede lo stanziamento di risorse fino a 10 milioni che serviranno per l’esercizio nei prossimi 60 giorni, risorse da reperire nel capitolo di Bilancio dedicato ai trasporti.

Il provvedimento soddisfa solo in parte i lavoratori che adesso temono che il servizio, dopo i sessanta giorni, possa finire in mano a qualche privato.

IL VIDEO DELLA PROTESTA

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