“Nel 2005 prima delle elezioni Regionali e Provinciali mio fratello Michele ed io avemmo varie riunioni con gli esponenti del centro-sinistra Lorenzo Diana, Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri per pianificare la campagna elettorale”. E’ quanto ha detto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’imprenditore dei rifiuti Sergio Orsi, condannato per collusione con il clan Bidognetti, durante il processo dov’è imputato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica. Orsi, che è agli arresti domiciliari, ha risposto in sede di controesame alle domande dell’avvocato Stefano Montone, difensore dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia. Nel 2005 Orsi creò la Gmc, società che svolgeva servizi per conto dei Comuni di Orta di Atella e Gricignano, quando erano sindaci Brancaccio e Lettieri. Nel dicembre 2014 i due ex amministratori furono arrestati. Attualmente Brancaccio è ai domiciliari, mentre Lettieri è libero e lo scorso 22 settembre la Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale di Napoli. La società è poi finita nel mirino della Dda. Orsi, ex titolare dell’Eco4, la società mista infiltrata dal clan Bidognetti che tra il 2000 e il 2005 effettuò la raccolta dei rifiuti in venti comuni del Casertano, è poi tornato sul memoriale scritto assieme al fratello Michele nel 2008, poco prima che questi venisse ucciso dall’ala stragista dei Casalesi guidata da Setola; nella scorsa udienza aveva raccontato di averlo tenuto nascosto per anni alle forze dell’ordine e di averlo consegnato nel novembre del 2014 al pm della Dda di Napoli Cesare Sirignano, invece che al sostituto Alessandro Milita, ovvero a colui che aveva indagato sull’omicidio del fratello. “Non lo consegnai a Milita – ha detto – perchè il mio avvocato mi aveva detto che era stato trasferito a Roma”. Parole che hanno fatto sorridere lo stesso Milita presente in aula. L’imprenditore ha aggiunto: “Nicola Cosentino mi telefonò poco dopo l’omicidio di mio fratello (primo giugno 2008, ndr) per esprimermi la sua solidarietà e si mise a disposizione mia e della mia famiglia per qualsiasi cosa ci servisse”.

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