NAPOLI – Gestiscono attraverso pochi e fidati referenti di zona, sette tra le piazze di spaccio piu’ redditizie tra i quartieri di Napoli di Secondigliano e Scampia. I fratelli Arcangelo e Gennaro Abbinante, figli del capoclan Guido, detenuto, sono tra le 36 persone arrestate dai carabinieri nell’ambito di un’indagine che ha portato a 52 misure cautelari emesse dal gip per associazione a delinquere finalizzata alla detenzione, alla cessione, al trasporto e alla ‘commercializzazione’ di ingenti quantitativi di droga. Sono 13 le misure notificate a persone gia’ detenute, mentre tre componenti dell’organizzazione sono ricercati; inoltre arresti domiciliari per altre due persone, tra cui un collaboratore di giustizia.

Le indagini, concentrate soprattutto su conversazioni ambientali e telefoniche intercettate, hanno rivelato l’esistenza di una rete internazionale di trafficanti attiva tra Spagna e Italia che hanno assicurato agli Abbinante approvvigionamenti di cocaina, hashish, marijuana, ecstasy, kobrett e crack. Gli Abbinante, inoltre, sono alleati alle famiglia Notturno e Abete, nella nuova faida dell’area nord di Napoli contro il gruppo della Vanella Grassi. Arcangelo e Gennaro Abbinante, dopo l’arresto del padre, hanno preso le redini dell’organizzazione e hanno delegato a loro fedelissimi i rapporti con i gestori delle singole piazze di spaccio fino al rione Monterosa, loro roccaforte, conosciute dai tossicodipendenti come ‘Parco Oasi’, ‘Motel Agip’, ‘Le Castellette’, ‘Sette Palazzi’, ‘Sotto il forno’, ‘Dal Casaro’ e ‘La 33′. Dalle indagini emerge anche che esisteva una costola degli Abbinante che faceva capo a Rosario Tripicchio, ucciso il 5 gennaio di un anno fa, che proprio dagli Abbinante acquistava grossi quantitativi di cocaina per venderla poi all’ingrosso nelle province di Catania, Modena, Isernia, Roma e in localita’ turistiche quali quelle della costa romagnola. Secondo gli inquirenti, un altro gruppo,che fa capo al pregiudicato Antonio Moccia gestiva per conto dei clan di Secondigliano attraverso il sistema delle quote l’importazione dalla Spagna di hashish e resina di cannabis, in particolare proprio per il gruppo Abbinante. Questa organizzazione, dicono infine i pm, ha a disposizione considerevoli risorse economiche per l’acquisto della droga e assistenza economica per le spese legali dei componenti arrestati e per il sostentamento dei loro familiari, e viene rifornita di veicoli trasformati con sottofondi per nascondere la droga e telefoni cellulari e sim per comunicare. Evidenziata anche dall’inchiesta la sopravvivenza di un gruppo nei Quartieri Spagnoli, articolazione del vecchio clan Mariano, quello delle ‘teste matte’ che ha assunto in quella zona il controllo della vendita della droga, gruppo che ha stretto legami con altri clan estendendosi in altre aree della citta’. Nel corso delle indagini, sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti sia in Italia che all’estero, come ad esempio i 208 chili di hashish intercettati il 18 marzo 2008 a Montpellier.

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