POMIGLIANO D’ARCO – Era nell’aria da tempo, ed alla fine la cassa integrazione per i 2.146 lavoratori impiegati nella newco Fabbrica Italia Pomigliano, è stata chiesta. Una notizia che arriva a pochi giorni dalle ferie estive: lo stabilimento avrebbe dovuto chiudere venerdì 20 luglio per riaprire i cancelli il 20 agosto, ma oggi è arrivata la notizia della Cig, che prolungherà il riposo di operai ed impiegati per altre due settimane. E la preoccupazione, per gli oltre duemila lavoratori ancora non assunti nella newco, è salita alle stelle.
Ma i timori hanno fatto capolino anche all’interno dello stabilimento dove si produce la nuova Panda: “C’era il sentore che qualcosa non andava – spiega Biagio Trapani, uno dei 2.146 lavoratori della Fip – in passato, a parte gli ultimi anni di Cig totale, non era mai successo che Fiat facesse partire le ferie a luglio. La fabbrica era sempre rimasta chiusa ad agosto, e quando ci è stata comunicata la Cig per noi è stato come fare un salto nel passato: dopo tre anni di cassa integrazione avere la notizia di altre due settimane con la newco è stato orrendo. Nel nostro lavoro il mercato è sovrano, e ora sta fermando anche la Fip”. L’operaio spiega che stamattina il chiacchiericcio in fabbrica è stato immediato, ed ora gli stessi lavoratori della newco vorrebbero qualche rassicurazione: “E’ tempo che Fiat faccia chiarezza – aggiunge – ma anche che le istituzioni intervengano, perché la loro totale assenza ci sconcerta. Spero che almeno il Lingotto al più presto ci dica come stanno le cose e come andranno in futuro. L’accordo con i sindacati prevede che rientrino tutti per luglio del prossimo anno. Ma se il mercato non si riprende? Che fine farebbero i nostri colleghi ancora fuori?”. Chi è ancora in Cig con il gruppo Fiat, infatti, ora teme di restare senza lavoro: “Se vanno in cig anche gli assunti nella newco, noi non abbiamo speranze di entrarci – spiega Luigi, da oltre 20 anni in Fiat – la Panda non si vende, e noi resteremo fuori, in mobilità, non appena termina la cig per cessazione attività. Ci aspetta solo la lotta per difendere il nostro lavoro, perché la tecnologia avanzata ed i turni aumentati, ci hanno rimpiazzati. La newco non ha bisogno di noi”. Ed i commenti si sono susseguiti anche tra i sindacati, molti dei quali hanno imputato al mercato la scelta della Cig, come Giovanni Sgambati (segretario regionale Uilm Campania), Giuseppe Terracciano (segretario Fim Napoli), e la stessa Fiom con il segretario regionale campano, Maurizio Mascoli, che, però, ha chiesto il rientro di tutti in fabbrica ed il ricorso ai contratti di solidarietà. Di diverso avviso Vittorio Granillo, dell’esecutivo nazionale dello Slai Cobas, il quale ha sostenuto che “la crisi di mercato è solo una scusa”, e che “il vero problema è solo la Fiat”.