Sei ordinanze agli arresti domiciliari sono state eseguite dai Carabinieri in un’inchiesta su presunti illeciti nella fornitura di prodotti farmaceutici agli ospedali napoletani. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, sono contestati i reati di associazione per delinquere, falso e turbativa d’asta. Ai domiciliari, fra gli altri, l’imprenditore farmaceutico Massimo Petrone e il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera della seconda università di Napoli, Pasquale Corcione. Le indagini del Nas, sottolinea in una nota il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino “hanno consentito di documentare un fenomeno estremamente esteso caratterizzato da intese collusive e accordi spartitori del mercato delle forniture ospedaliere”. Inoltre veniva “annullato il confronto concorrenziale” tra le diverse imprese. Dalle indagini è emerso che la società Biotest Italia srl ed alcuni componenti del gruppo imprenditoriale che fa capo a Massimo Petrone avevano stretto un “patto di fedeltà” che aveva di mira il controllo illegale delle forniture di prodotti farmaceutici in Campania ed in altre regioni. Un contributo deciso alle indagini, sottolinea il procuratore aggiunto, è giunto dalle intercettazioni telefoniche e ambientali.
Sono quattro le gare di appalto per la fornitura di medicinali su cui si è concentrata l’attenzione degli inquirenti: quella per la fornitura di albumina umana, immunoglobulina ed altri medicinali alle Asl e alle Aziende ospedaliere della Campania per 18 mesi, dell’importo di 16 milioni e mezzo, aggiudicata alla Eupharmed srl; quella per la fornitura di albumina umana al 20 per cento indetta dall’Azienda ospedalieri Monaldi – Cotugno – Cto, per un importo di 180.000 euro, aggiudicata alla Octapharma Italy SPA; la fornitura di albumina umana all’Asl Na 3 di Castellammare di Stabia, aggiudicata alla farmacia Massimo Petrone per 235.000 euro; la fornitura di flaconi di albumina umana per un anno aggiudicata dall’Azienda ospedaliera della Seconda università di Napoli alla Farmacia Massimo Petrone per oltre 300.000 euro. Oltre a Perrone e Corcione sono stati posti agli arresti domiciliari Giuliano Tagliabue, amministratore unico della società Biotest Italia srl; Renato Carelli, direttore vendite della società; Lucia Roncetti, direttore operativo centralizzazione acquisti della So.Re.Sa spa; Giuliana Rammairone, responsabile dell’Ufficio contratti e appalti dell’azienda ospedaliera della Seconda università. (