Dieci, quindici metri in linea d’aria al massimo separano la zona della Facoltà di Ingegneria della Sun in cui è avvenuto il crollo in cui ha perso la vita l’operaio 41enne Luciano Palestra e uno spazio abitualmente occupato dagli studenti, fino a quando non è stata interdetta per le infiltrazioni d’acqua. Due ambienti, siti al primo piano dello storico complesso, separati dal grande scalone dell’Annunziata e da un’area attualmente chiusa al transito perché oggetto di lavori. L’allarme era stato lanciato proprio giovedì mattina su uno dei gruppi Facebook in cui entrano in contatto docenti e studenti del dipartimento della Seconda Università. Ecco il testo dello stato pubblicato in giornata “#Attenzione  #Areainterdetta #Ragazzi ho appena chiesta al Presidente Testa se gentilmente ci manda due operai a spostare le scrivanie e le sedie presenti in questa area, dato che sono tra gli arredi più nuovi che ha indicazione il Dipartimento ed è un vero peccato che l’infiltrazioni dell’acqua possano rovinarli! Nel Frattempo, insieme al prof. … , abbiamo “chiuso alla meglio” la zona, aspettando un rapido ripristino dello stato dei luoghi! #Danger”.  Danger, pericolo. Un hashtag profetico perché da lì a poche ore da questo annuncio la facoltà si sarebbe trasformata nel palcoscenico di una tragedia. E solo il caso, a questo punto, ha voluto che non ci fosse un bilancio ben più pesante, che pure nei primi concitati attimi sembrava possibile con qualche agenzia di stampa che rilanciava la notizia di studenti sotto le macerie.  Luciano Palestra è l’ennesima morto sul lavoro, l’ennesimo operaio caduto in questa strisciante guerra mai dichiarata che adesso genererà il solito codazzo di lacrime di coccodrillo e parole di cordoglio non sentito e non richiesto.  Alla luce di questo post comparso su Facebook e delle foto che pubblichiamo, anche se potrebbe non esserci alcun nesso con la tragedia di stasera, sarà fondamentale l’azione di magistratura e  polizia di stato. Di fronte allo strazio della famiglia, ci sono domande che meritano risposte. Bisogna innanzitutto chiare se con un po’ di precauzioni in più, anche alla luce della pioggia copiosa caduta in queste ore e di quanto postato sul noto social network, la morte del 41enne si sarebbe potuta evitare.

Angelo Golia

 

{gallery}/varie/ia/{/gallery}

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui