Nel pomeriggio di oggi (domenica primo luglio) è scoppiata una vera e propria bomba ecologica a San Vitaliano, nel napoletano a causa di un incendio divampato in un deposito. Ed infatti l’alta colonna di fumo nero e denso era visibile da decine di chilometri di distanza. Ad essere stato avvolto dalle fiamme per la seconda volta (la prima circa 20 anni fa) è il deposito di rifiuti (plastiche, carta, vetro, alluminio e i rifiuti appartenenti alla categoria RAEE) di proprietà della famiglia Bruscino, già nota alle cronache per sospetti legami con la criminalità organizzata. L’area interessata dall’incendio è molto vasta e le operazioni di spegnimento hanno richiesto diverse ore di lavoro. Alcuni cittadini che abitano nella zona ci hanno riferito che il sito da alcuni mesi aveva incrementato di molto l’attività, con una quasi certa violazione della quantità massima di rifiuti per cui era autorizzata e che l’incendio sviluppatosi potrebbe avere una matrice dolosa proveniente dall’interno, al fine dell’ottenimento di maggiori finanziamenti pubblici. Sospetto che eventualmente verrà accertato a seguito delle indagini degli inquirenti. Il timore maggiore è quello per la salute dei cittadini, dal momento che la nube sprigionata è stata trasportata dal vento fino a molti di distanza. Non sono esclusi, da parte delle autorità locali, dei possibili divieti di coltivazioni e raccolti nelle zone interessate. Sulla questione è intervenuto anche il neo ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il quale ha assicurato che verrà fatto tutto il possibile per fare piena luce sull’accaduto.
Luigi Viglione