È l’asso nella manica della Dda di Napoli. Quello che potrebbe spostare l’ago della bilancia a favore dell’accusa. Nicola Schiavone ha fatto “irruzione” nel processo sulla Gmc, la società multiservizi costituita prima dal Comune di Gricignano, poi da quelli di Orta di Atella e San Cipriano d’Aversa. La ditta dei fratelli Michele e Sergio Orsi. Il primo ucciso dall’ala stragista dei Casalesi nel 2008. Il secondo considerato imprenditore della camorra. Collaboratore di giustizia a giorni alterni è già stato condannato nello stesso procedimento col rito abbreviato. Gli imputati eccellenti sono Andrea Lettieri e Angelo Brancaccio (già detenuto per 416 bis), rispettivamente ex sindaci di Gricignano e Orta. Il primo grado del processo iniziato nel 2015 è giunto alle battute finali.
Il prossimo 15 ottobre è fissata la requisitoria del pm antimafia Alessandro D’Alessio. Entro novembre dovrebbe arrivare la sentenza. Lettieri è accusato di concorso esterno in associazione camorristica. Brancaccio di corruzione aggravata per aver favorito il clan. E proprio di Lettieri parla diffusamente Schiavone jr. Nessun cenno a Brancaccio da quanto emerso finora. Il figlio di Francesco Schiavone Sandokan, uno dei capi storici dei Casalesi, svela i retroscena dell’affare Gmc. E chiama in causa l’ex primo cittadino di Gricignano. Il pentito Nicola Schiavone dichiara agli inquirenti che negli anni della nascita della Gmc i fratelli Giuseppe Russo “o’ Padrino”, Massimo Russo “Paperino”, Lello e Corrado Russo avevano rapporti con l’allora sindaco Lettieri. Per Schiavone jr il trait d’union tra camorra e politica era Lello Letizia, uomo di fiducia della famiglia Russo. Letizia e Corrado Russo, secondo il pentito, avevano rapporti diretti con Lettieri per conto del gruppo Schiavone.
Il figlio di Sandokan precisa di aver appreso da Russo, Letizia e da Nicola Panaro del legame con l’allora primo cittadino gricignanese. E afferma che il rapporto aveva come obiettivo la costituzione della società dei fratelli Orsi. A Nicola Schiavone non piacevano per nulla Michele e Sergio Orsi. Non li considerava affidabili. Lui preferiva fare affari con Nicola Ferraro, ex consigliere regionale, titolare di fatto della Ecocampania, ditta che si occupava di rifiuti. Il primogenito di Sandokan concesse comunque il suo lasciapassare perché Lello Letizia (“compagno mio”) si propose come garante dell’operazione di cui successivamente fecero parte anche i Comuni di Orta di Atella e San Cipriano. A Gricignano l’iter per la nascita della società mista a maggioranza pubblica (51 e 49%) inizia nel 2002. La costituzione risale al 2004. Secondo il pentito Nicola Schiavone la vicenda si colloca tra il 2006 e il 2007. Quindi il suo lasciapassare dovrebbe risalire quanto meno al 2006.
Ma i conti non tornano. Già nel 2005 il Comune di Gricignano aveva deliberato la revoca di tutti i servizi concessi alla Gmc. Veniva poi avviato l’iter di messa in liquidazione. Disservizi continui e inadempienze erano stati registrati da subito per quella società che dal luglio del 2005 aveva cominciato a gestire il servizio di nettezza urbana a Orta di Atella e a Gricignano. La ditta dei fratelli Orsi non garantiva i servizi previsti dal contratto, provocava problemi ai cittadini e anche ai suoi stessi dipendenti, sempre in arretrato con gli stipendi. E così nel giro di pochi mesi sia l’amministrazione di Gricignano che quella di Orta si sbarazzarono della Gmc e degli Orsi.
Schiavone jr posiziona temporalmente il patto tra Lettieri e il gruppo Russo nel biennio 2006-2007. L’asso nella manica della Dda potrebbe rivelarsi insufficiente per vincere la battaglia processuale. O quanto meno non decisivo ai fini dell’esito finale. Staremo a vedere.
Mario De Michele
(continua…)