Immaginate una slot machine che eroga un milione e 61 mila 328 monete. Provate a calcolare quanto tempo ci impiega a scaricare tutti gli spiccioli. Ipotizzate quanto dovrebbe essere grande il contenitore della vincita. È fantascienza, starete pensando. No. Nel caso dell’Ambito socio-sanitario C6 è tutta realtà. Purtroppo non si tratta di una macchinetta privata ma di un ente pubblico composto dai Comuni di Aversa, Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola. E disgraziatamente i soldi, in contante, sono pubblici, cioè versati fino all’ultimo centesimo dai cittadini. Qualcuno potrebbe eccepire che si tratta di denaro speso per servizi utili per la collettività. Ma sotto la gestione di Casaluce (Comune capofila per anni, oggi è Aversa) più che servizi sociali sono stati forniti servizi familiari. Ad un parente in particolare: Mario Iovene, nipote di Rany Pagano, ex presidente del C6 ed ex sindaco casalucese, attuale assessore della giunta guidata dal primo cittadino Antonio Tatone.
Gira e rigira la cooperativa del nipotino del sindaco facente funzioni (tutti sanno che di fatto comanda Pagano) è sempre presente in tutti i progetti promossi dall’Ambito negli anni del dominio incontrastato di Casaluce. Si tratta dell’ormai famosa Gioia di Vivere. E mai nome fu più azzeccato per una coop sociale. Chi non condurrebbe una vita gioiosa dopo aver incassato in 3 anni e mezzo oltre un milione di euro? Sommando i soldi intascati con il progetto Home Care Premium Inps 2017, quelli per il Rafforzamento del servizio sociale professionale d’ambito (di entrambi abbiamo già parlato nelle precedenti puntate della nostra inchiesta) e quelli per il funzionamento del Centro antiviolenza “Coccinelle”, la cooperativa Gioia di Vivere, tramite una serie di associazioni temporanee di imprese (Ati), ha sfondato quota un milione di euro.
Numeri e determine dirigenziali alla mano la coop di Mario Iovene (vedi visura camerale in basso) ha ottenuto 597.500 euro per la “Gestione del Progetto Home Care Premium INPS 2017”, 338.756 euro per il “Servizio Rafforzamento Sociale Professionale d’Ambito” e 125.072 euro per il “Centro antiviolenza – Centro Coccinelle”. 597.500 + 338.756 + 125.072 = 1.061.328 euro. Bingo. Come detto abbiamo già raccontato la triste storia dei primi due progetti, oggi dirigiamo l’occhio di bue sul Centro antiviolenza “Coccinelle”. Il Sollievo Cooperativa Sociale a.r.l si è pappata dal primo luglio 2016 al 31 dicembre 2019 la modica cifra di 125.072 euro.
La fetta più grossa della torta, ben 99.358 euro, fu assegnata tramite gara. Quella più piccola, che ammonta a 25.714 euro, attraverso un affidamento diretto. Che c’entra il nipote di Pagano? Confessate, ve lo state chiedendo dall’inizio! C’entra sempre. Il Sollievo Cooperativa Sociale a.r.l. si è aggiudicata l’appalto, tra gara e affidamento, come capogruppo dell’Ati composta da Il Canguro Cooperativa Sociale a.r.l. Onlus e da Gioia di Vivere Cooperativa Sociale a.r.l. Onlus.
Ed ecco spuntare in tre progetti su tre il nome di Mario Iovene. L’attuale assessore ai Lavori pubblici di Casaluce è legato al nipote da una doppia parentela. Pasquale Iovene, padre di Mario, è suo cognato. Fino a due anni fa era dipendente comunale. Indovinate di quale ente locale? Casaluce, ovviamente. Durante l’impero di Pagano tutto e tutti ruotavano attorno alla cittadina dell’Agro aversano. Soprattutto i soldi.
Mario De Michele
(continua…)
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