Se un appalto milionario di famiglia può essere una botta di fortuna, due di fila fanno suonare mille campanelli d’allarme. E serve un intervento immediato ed energico per fare chiarezza sulla gestione dell’Ambito socio-sanitario C6 targato Rany Pagano. Alle forze dell’ordine italiane bisognerebbe affiancare tutti i militari dell’insediamento americano Us Navy di Gricignano. Una task force per tirare fuori dai cassetti tutti gli affidamenti sospetti, e non sono pochi, di cui hanno beneficiato, rimpinguandosi le tasche, i titolari quasi sempre delle stesse cooperative sociali. Nell’inchiesta condotta da Campania Notizie sono emersi già due casi clamorosi. Pazzeschi, sarebbe meglio dire. La coop del nipote di Pagano, ex sindaco di Casaluce, oggi assessore della giunta Tatone, e a quei tempi presidente dell’Ambito C6, ha fatto due colpi grossi. Il primo, che abbiamo descritto nella precedente puntata (clicca qui), di 600mila euro. Il secondo di cui parliamo oggi ammonta a quasi 339mila euro. Tra il 2017 e il 2019 la Gioia di Vivere, cooperativa di cui fa parte Mario Iovene (in basso la visura), nipotino prediletto di Pagano, si è aggiudicata due gare con un introito complessivo di quasi un milione di euro. Fattore c…? Una volta ci può pure stare. Il bis è quantomeno strano. Il gioco delle tre carte è sempre lo stesso.

Il mazziere è il solerte Ludovico Di Martino, coordinatore dell’Ambito C6 composto, oltre che da Casaluce, dai Comuni di Aversa, Carinaro, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola. Dallo scorso 28 ottobre la città normanna è l’ente capofila. Prima di allora il pallino era sempre nelle mani di Pagano, padre-padrone della sua città e del C6. Sotto la guida paganiana la Gioia di Vivere, consorziata temporaneamente con la Terzo Millennio, ha vinto un appalto di 597.500 euro per la “Gestione del Progetto Home Care Premium INPS 2017”. Sempre nell’era Pagano la coop di Iovene (è membro del Cda) ha fatto una doppietta alla Ronaldo. Si è accaparrata il “Servizio rafforzamento servizio sociale professionale d’ambito”. Stavolta con meno Gioia di Vivere perché la coop di famiglia ha incamerato “soli” 339mila euro. E se già la gara di questi 600mila euro desta dubbi e perplessità, quella per il progetto di rafforzamento del servizio sociale professionale fa accapponare la pelle. Il 15 febbraio 2018 il nipote di Pagano, Mario Iovene, viene nominato nel consiglio di amministrazione della Gioia di Vivere. Due mesi dopo, il 19 aprile dello stesso anno, il coordinatore dell’Ambito C6, l’impeccabile Di Martino, adotta con precisione elvetica la determina dirigenziale per l’aggiudicazione definitiva e la stipula del contratto con le coop vincitrici.

Chi sono? Ovviamente l’ormai celebre Gioia di Vivere. Stavolta in Ati (associazione temporanea d’impresa) con la Domi Group Società Coop. Sociale A.r.l. Per il “Servizio Rafforzato Sociale Professionale d’Ambito” la base d’asta è di 399.081 euro (Iva esclusa). Inversamente proporzionale ad un progetto così costoso c’è un ribasso irrisorio del 3%. La durata dell’iniziativa passa da 26 a 21 mesi perché tutto viene fatto in fretta e furia. È stato attivato ad aprile 2018 e terminerà il prossimo 31 dicembre. La minore durata ha determinato anche una rimodulazione dell’affidamento. Da aprile a dicembre 2018 alle coop Gioia di Vivere e Domi Group sono stati destinati 145.181 euro. Per tutto il 2019 la bellezza di 193.575 euro. Totale: 338.756 euro. Basta cliccare sul link al termine dell’articolo per trovare tutti i riscontri che si vogliono. Altro che strumentalizzazioni mediatiche come ha avuto la faccia di bronzo di affermare Pagano durante l’incontro di investitura ricevuta dall’eurodeputato Andrea Cozzolino per la candidatura alle regionali. Di fronte alle solenni dichiarazioni del parlamentare europeo la stragrande maggioranza dei presenti non poteva credere alle proprie orecchie. Più di uno ha sussurrato al vicino di posto: “Forse Cozzolino è febbricitante per il freddo? Sta delirando!”.

E in effetti l’eurodeputato riferendosi a Pagano ha dato adito a una doppia interpretazione: quella di uno politicamente poco lucido o quella di un marziano in stile Ignazio Marino, ex primo cittadino di Roma. Ha sentenziato Cozzolino: “L’essere riuscito a governare per dieci anni nel suo Comune (Casaluce, ndr) è una cosa difficilissima e il centrosinistra deve riuscire a mettere a frutto questa capacità creando uno spazio che non sia irreggimentato come quello di un partito, ma che possa permettere ad una persona come Pagano, in grado di affasciare un pubblico ampio, anche non proprio schierato in quest’area, di potersi esprimere. La Campania ha bisogno di esperienza come la sua, questo territorio deve poter contare su un consigliere regionale capace di poter lavorare per gestire al meglio il nuovo filone di fondi europei che partiranno dal prossimo anno”. Dopo queste parole qualcuno in sala per poco non è stato colto da malore. L’unico entusiasta tale Luca Romano di Dragoni, ologramma politico che si materializza solo in campagna elettorale. Alle europee ha coordinato quella di Cozzolino in provincia di Caserta. Uno sconosciuto che finge di occuparsi delle problematiche dell’Agro aversano e quando deve raggiungere Casaluce utilizza il navigatore. Più volte sbaglia lo stesso strada.

Cozzolino è una inaspettata delusione per noi di Campania Notizie che lo abbiamo sempre considerato un politico capace e una persona coerente. Ha sfilato accanto a Marcello De Rosa, sindaco di Casapesenna sotto scorta per aver denunciato e fatto arrestare 7 estorsori dei Casalesi, alla fiaccolata in sua solidarietà dopo l’aggressione al fratello. Oggi è al fianco di Pagano. Sarà il freddo ma è passato dalla seta alla lana. Per un pugno di voti rischia di perdere la sua credibilità politica. In campagna elettorale bisogna sempre tenere la schiena dritta e puntare su candidati al di sopra di ogni sospetto. Cozzolino ci ha messo la faccia per sponsorizzare l’ex sindaco di Casaluce. Peggio per lui. Al sindaco facente funzione Rany Pagano, che durante l’iniziativa, ha parlato di un’informazione che cerca solo di infangare i politici onesti chiediamo un chiarimento: per caso si riferisce a Campania Notizie? In tal caso dobbiamo preoccuparci. Lui è uno dei maggiori produttori mondiali di fango.

Ci sia permesso di chiedere una cosettina anche al sindaco-poliziotto di Casaluce Antonio Tatone. Domani (17 dicembre) si terrà il tavolo istituzionale dell’Ambito C6. Anche stavolta, come ha fatto finora, delegherà Rany Pagano? Se può e se vuole ci spieghi perché non delega l’assessore alle Politiche sociali Maddalena Zaccariello ma Pagano, che si occupa dei Lavori pubblici. Mica c’è qualche affare di famiglia ancora in sospeso?

Mario De Michele

 

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