Nella giornata di domani, venerdì 6 marzo, dovranno comparire per gli interrogatori, dinanzi al gip Rosaria Dello Stritto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, parte dei coinvolti nella maxi inchiesta ‘Minerva’, che ha portato 28 persone ad essere indagate per l giro di ricette false per favorire i centri analisi riconducibili a Pasquale Corvino, ai quali sarebbe stato versato indebitamente il rimborso dal Sistema Sanitario Nazionale con una conseguente truffa ai danni dello Stato. In particolare, i primi a dover rispondere alle domande dei giudici saranno: Raffaele De Sivo, 32 anni di Marcianise; Laura Iuliano, 38 anni di Caserta; Domenico Marrone, 44 anni di Caserta; Costantino Cantelli, 40 anni di Caserta, tutti ristretti ai domiciliari e dipendenti dei centri di Corvino. I quattro sono difesi dagli avvocati Mariano Omarto, Nicola Musone, Carlo Marino, Carlo De Stavola e Vincenzo Noviello. Interrogatorio di garanzia in carcere a Belluno anche per il dentista ed editore di Recale, Pasquale Piccirillo, difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, accusato di aver corrotto due funzionari dell’Asl di Caserta per ricevere i rimborsi. Per il prossimo 9 marzo, invece, è fissato l’interrogatorio di garanzia per Pasquale Corvino, ex vicesindaco di Caserta ed ex presidente della Casertana, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, difeso dagli avvocati Roberto e Massimo Garofalo. Le indagini hanno fatto luce su un inquietante scandalo fatto di medici compiacenti, funzionari dell’Asl corrotti e false ricette per incassare i rimborsi da parte del Sistema Sanitario Nazionale. Oltre i fatti legati alla corruzione Corvino è anche accusato di voto di scambio sia per le Regionali del 2015 che per le comunali a Caserta del 2016, in cui era candidata la sorella Maddalena (indagata a piede libero). Stando alle ipotesi formulate dall’accusa, per comprare voti e distribuire varie regalie durante le campagne elettorali sarebbero stati utilizzati i soldi delle ricette false ottenuti dal Sistema Sanitario Nazionale.