CASAL DI PRINCIPE – Proseguono a 360 gradi le indagini dei carabinieri della compagnia di Casal di Principe sull’atto intimidatorio realizzato presumibilmente la notte di Capodanno a San Cipriano d’Aversa nei confronti del ristorante pizzeria Nco (Nuova Cucina Organizzata, ndr), gestito dalla cooperativa Agropoli aderente alla rete di associazioni che fa capo a Libera Contro le Mafie e al Comitato Don Peppe Diana.
Quattro i colpi di pistola sparati, tre dei quali hanno colpito il portone del locale; i bossoli, di calibro 9×21, esplosi con un’arma automatica, sono stati rinvenuti dai militari che però questa mattina hanno recuperato altri due bossoli a non molta distanza, ovvero all’intersezione tra via Po, dove sorge il ristorante, e via Roma, segno che chi ha sparato voleva certo colpire l’Nco ma anche divertirsi con la pistola. Al momento il capitano dell’Arma Michele Centola ha dato ordine ai suoi uomini di intensificare la vigilanza degli obiettivi sensibili, come i beni confiscati, in vista anche dell’appuntamento di sabato mattina quando a San Cipriano arriverà il presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti. Sull’episodio intanto sono fioccate le reazioni dal mondo politico e istituzionale. Altro fatto che sembrava in un primo momento collegato è la sparizione della stele in rame dedicata al carabiniere Salvatore Nuvoletta ucciso a Marano il 2 luglio del 1982 per ordine del boss Francesco “Sandokan” Schiavone e ubicata a Casal di Principe nei pressi del santuario della Madonna di Briano; per i carabinieri responsabile sarebbe però una banda di rumeni coinvolta nel lucroso business illecito legato al prezioso metallo.