Agenti del commissariato di Polizia di Stato di San Giorgio a Cremano e della Squadra mobile della Questura di Napoli stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei riguardi di sei tra imprenditori funzionari del Comune di San Giorgio. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d’asta. Un avviso di garanzia è stato emesso nei confronti del sindaco  Giorgio Zinno e dell’ex sindaco Mimmo Giorgiano, entrambi Pd, per i reati ipotizzati di associazione per delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei riguardi di sei persone. I destinatari della ordinanza di applicazione della misura cautelare ai domiciliari sono: Carmine Intoccia (dirigente del Settore Pianificazione Urbanistica e lavori pubblici del Comune dal 2013), Raffaele Peluso, funzionario del servizio Lavori Pubblici e del Servizio Opere Pubbliche, Leone Di Marco funzionario del servizio coordinamento amministrativo rientrante nel Settore Pianificazione Urbanistica e Lavori Pubblici, Brigida De Somma funzionaria del Servizio Piani Urbanistici, Luigi D’Alessandro imprenditore e a.d unico della D’Alessandro Costruzioni srl e amministratore di fatto della Dalco costruzioni srl, Giuseppe Catauro direttore tecnico e responsabile tecnico della società D’Alessandro costruzioni srl e della Dalco costruzioni srl. Nessun politico, contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento, è destinatario della misura. Agli indagati sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione oltre ad episodi di turbativa d’asta e corruzione. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, sono nate da dichiarazioni di una persona estranea agli addebiti e si sono sviluppate mediante l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, contributi dichiarativi, riscontri documentali e attività di osservazione e controllo da parte di organi di polizia giudiziaria delegati. La Polizia ha inoltre eseguito venti perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli, che coordina le indagini. Le misure cautelari sono state disposte dal gip di Napoli su richiesta della stessa Procura.

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