Quattro alti ufficiali del comando interforze C4 della Difesa si stanno occupando del rientro della salma del tenente colonnello dell’Esercito, Agostino Infante, di 46 anni di Castellammare di Stabia, capo del Cert, responsabile del controllo della sicurezza delle reti informatiche della Difesa, trovato morto a Budapest (Ungheria) mercoledì mattina nel letto dell’albergo in cui alloggiava. Infante si trovava lì dal 9 giugno per partecipare a una Conferenza internazionale Nato per conto dell’Italia. “Il tenente colonnello Infante era il responsabile del controllo della sicurezza delle nostre reti, del vertice della Difesa – spiega il Generale Umberto Maria Castelli, comandante del C4 Difesa – A Budapest rappresentava le esigenze nazionali da massimo esperto di un settore che custodisce informazioni preziose. Il suo compito era quello di assicurare la capacità di reagire a eventuali attacchi cibernetici. Era a capo di un team altamente formato, un profilo di alto livello, massima espressione della nostra Difesa”. Il generale Castelli, accompagnato dal colonnello Nunzio Antuono, dal colonnello Giovanni De Bono e dal primo maresciallo dell’Aeronautica Militare, Alessandro Esposito, spiegano che sono a Castellammare di Stabia “per partecipare al cordoglio della famiglia, della signora Immacolata e ai figli e per far sentire che siamo tutti un’unica famiglia. Questo è un evento che ci ha lasciati senza fiato. Stiamo ricevendo messaggi di cordoglio dai colleghi della Nato per la perdita di un uomo considerato un’eccellenza nel settore”. Il colonnello Infante aveva preso parte all’inizio della conferenza il giorno 9 e la sua ultima telefonata alla moglie era giunta nella serata del giorno 10. Il corpo senza vita è stato ritrovato il giorno 12, quando, allertati dai colleghi, gli uomini della polizia locale ha forzato la porta della camera d’albergo da lui occupata, trovando il Colonnello Infante già privo di vita. Dal primo esame del medico legale, si presume che l’alto ufficiale dell’Esercito sia stato stroncato da un infarto o da un ictus, ma serviranno un pò di giorni per stabilire le ragioni del decesso. “Era un uomo di buona salute, un paracadutista – precisa il Generale Castelli – Abbiamo a Budapest un addetto militare dell’Ambasciata che sta seguendo tutta la vicenda, assicurando pieno rispetto al collega e alla famiglia. Siamo in continuo contatto con lui, anche se non conosciamo i tempi della burocrazia che occorreranno per riportare la salma in Italia”.