Indagini serrate dopo la tragedia del mare che si è consumata nelle acque di Ischia. Indagini che si sono concluse con la pesante accusa di naufragio colposo e omicidio colposo plurimosono stati arrestati il comandante in terza e il timoniere del cargo “Jolly Grigio”, che ha speronato il peschereccio “Giovanni Padre”.

I due avrebbero dovuto essere ai comandi del cargo, invece non c’erano. Mancano ancora all’appello i corpi dispersi in mare. “Abbiamo provato a evitare la collisione ma non è stato possibile”. Così Aniello Puglisi, il comandante del “Jolly Grigio”, ricostruisce l’incidente. Il suo cargo è entrato in collisione tra Ischia e Procida con il peschereccio “Giovanni Padre”. Il comandante parla anche della possibilità che l’affondamento sia stato causato dalle reti del peschereccio rimaste incagliate nello scafo del cargo. Versione smentita da Vincenzo Birra, il “capobarca” che è riuiscito a salvarsi immediatamente dopo l’impatto: “Ci sono venuti addosso”. Dei tre pescatori a bordo del “Giovanni Padre” due, padre e figlio, sono dispersi, l’altro, Vincenzo Birra, è stato soccorso dalla Capitaneria di porto e dall’equipaggio del peschereccio “Rosinella”, che passava vicino al luogo dell’incidente. L’uomo non è grave ed è ricoverato all’ospedale di Ischia.

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