Una marcia contro la camorra con oltre un migliaio di persone si è svolta oggi da piazza Dante lungo le vie del centro cittadino. L’iniziativa, intitolata «un popolo in cammino», ha visto la partecipazione di oltre settecento studenti di istituti medi superiori, aderenti a centri sociali ed esponenti dell’associazionismo e di realtà parrocchiali, che hanno marciato con padre Antonio Loffredo, parroco di Santa Maria alla Sanità, anche il sindaco Luigi De Magistris, l’assessore Alessandra Clemente e l’Imam Abdullah Cozzolino. Ha partecipato anche il padre e gli amici di Genny Cesarano, il 17enne ucciso alla Sanità lo scorso 6 settembre in un agguato. Presente anche la mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi; il ragazzo morì in seguito agli scontri della finale di Coppa Italia del 2014. La donna è stata accompagnata dal coro “Ciro Vive, basta con la violenza”. Adesioni dal Pd cittadino e dagli studenti di molte scuole superiori. Oltre ai parroci c’è stato un gruppetto di suore domenicane e salesiane, insieme con il maestro della fotografia Mimmo Jodice. La marcia è cominciata alle 10.30. Alla testa del corteo tra gli altri il Decano del centro storico don Lello Ponticelli, il decano di Scampia don Francesco Minervino e quello di San Pietro a Paterno Francesco Minnelli. L’evento ha preso il via sulle note della colonna sonora del film «I cento passi» dei Modena City Ramblers. A capo del corteo campeggiava uno striscione con la scritta «Un popolo in cammino per la giustizia sociale contro le camorre». Alcuni manifestanti hanno sfilato con lo striscione «Potere al popolo» e bandiere rosse. Ciò ha dato origine, all’inizio, a qualche dissenso con gli altri organizzatori dell’iniziativa che chiedevano di sfilare senza simboli e bandiere politiche. Il corteo in realtà è stato diviso in due parti: in testa le associazioni di matrice cattolica con qualche parroco e l’associazione dei disabili «Tutti a scuola»; dietro l’associazionismo di sinistra ed i centri sociali che scandiscono slogan contro la Lega, il governo e contro il fascismo. Il corteo è arrivato intorno alle 13 davanti alla Prefettura dove è stato consegnato un documento per chiedere più scuola, più sicurezza e più diritti.

 

 

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