Bufera giudiziaria sul Consorzio Idrico Terra di Lavoro. 35 gli indagati in un’inchiesta che punta a fare luce su presunti sprechi e scelte che potrebbero aver alimentato clientele. A condurre le indagini sono stati gli uomini della Guardia di Finanza che hanno acceso i riflettori sulle nomine a dirigente e sull’ufficio di staff del presidente, composto da sedici persone. L’ipotesi di reato è abuso di ufficio. Nel registro degli indagati nomi eccellenti della Provincia di Caserta. Oltre al presidente Pasquale Di Biasio hanno ricevuto l’avviso di chiusura indagini Il direttore generale Luigi Ferrara, Lucio Russo di Nola, Giuseppe Farbo di Maddaloni, Roberto Mannara di Marcianise, Mariano Pagliano di Napoli, Vincenzo Lamberti e Antonio Rosario Mastrogiacomo di Caserta, Carmine Palmieri di San Felice a Cancello, Franco Cervo di Aversa, Nicola Golia di Aversa, Angelo Garofalo e Felice Del Monaco di Villa Literno, Biagio Lunato di Macerata Campania, Giovanni Renzullo di Marcianise, Luciano Testa di Castel di Sangro, Ippolita Veronica Valentino di San Felice a Cancello, Vincenzo Cioffi di Casagiove, Alessandro D’Addio di San Felice a Cancello, Maria Grazia Peluso di Caserta, Nicola Ucciero di Villa Literno, Raffaele Dell’Anno di Valle di Maddaloni, Ivana Cristiano di Trentola Ducenta, Vincenzo Rossini di San Felice, Pier Angelo Consoli di Francolise, Antonio Siero di San Prisco, Carlo Sorrentino di Mondragone, Maria Rosaria Campochiaro di Aversa, Angelo Chianese di Casandrino, Maria Antonia Ciccarelli di Caserta, Cesare Cuccare di Pignataro Maggiore, Gabriella De Franciscis di Caserta, Antonio De Lucia di Maddaloni, Corrado Freddino di Falciano Del Massico, Tammaro Ucciero di Villa Literno.
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