È tempo di Bilancio di previsione per i Comuni. Ad Orta di Atella far quadrare i conti è una delle montagne da scalare per l’amministrazione firmata Andrea Villano. Entro marzo l’Ente, in dissesto finanziario, dovrà trovare la quadratura del cerchio. Inutile dire che l’aspetto tecnico sarà interamente demandato al responsabile dell’area contabile Domenico De Biase. Sarebbe pleonastico rimarcare l’inadeguatezza di Peppe Roseto, neo delegato a Bilancio e Finanze. Egregio sindaco Villano, è pur vero che lei ogni tanto dà i numeri con scelte da manicomio ma affidare al suo vice un settore così importante è da trattamento sanitario obbligatorio. Siamo basiti, esimio primo cittadino, che le sia sfuggito che la competenza professionale di Roseto è unicamente ristretta al campo delle polizze Rc auto.

Il vicesindaco è un “letterato”. Non ha alcuna dimestichezza con la matematica. E menomale che lo stesso Villano, a meno che non abbia un fratello gemello, aveva pronte le dimissioni se non si fosse cambiato passo e nominata una giunta formata da persone competenti e preparate. Torniamo ai numeri, quelli veri, da inseriti nel Bilancio previsionale. E lanciamo un appello a De Biase con la convinzione che sarà raccolto. Se fosse indirizzato a Roseto sarebbe come pretendere dal ragionier Fantozzi di sapere a quale teorema geometrico si riferisce l’enunciato da scuole medie: in ogni triangolo rettangolo l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa è uguale alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti. Quindi accantoniamo Roseto nell’angolo degli amministratori locali specializzati solo a riscuotere con puntualità elvetica lo stipendio mensile (circa 2.000 euro lordi). Un tozzo di pane non si nega a nessuno. Però non bisogna nemmeno esagerare.

Ci rivolgiamo al responsabile dell’area contabile. Caro De Biase, ci siamo informati e le riconosciamo preparazione e capacità, noi e tutti i contribuenti onesti ci aspettiamo da lei la massima intransigenza e accuratezza. Si prenda il tempo che le serve ma colpisca tutti gli evasori. Solo se pagheranno tutti si potrà pagare meno. Slogan tanto sbandierato ma mai attuato. E soprattutto chiediamo a lei in qualità di tecnico e al sindaco Villano come politico di puntare ai bersagli grossi. Bisogna partire dall’alto per poi arrivare a tutte le fasce sociali con le esenzioni per quelle più deboli. Due esempi concreti su tutti. Primo: il Castello del Borgo di Casapozzano. I titolari della struttura sono degli evasori totali. La società che detiene lo stabile è amministrata dall’avvocato Vincenzo Pastena. A breve sveleremo anche i nomi illustri degli altri soci. Dall’apertura dell’attività commerciale non hanno mai versato un euro di Tari nelle casse comunali. Il taglio del nastro risale al lontano 2012. La prima violazione normativa riguarda la mancata autodenuncia all’ufficio tributi. Quando si apre un’attività (ma l’obbligo è esteso a tutti) è necessario comunicarlo al Comune per l’inserimento a ruolo delle tasse da pagare annualmente. I “padroni” del Castello non l’hanno fatto. Per colpa loro fino a circa 3 anni fa erano sconosciuti al Fisco. Poi con estremo ritardo l’amministrazione comunale, gestione Mozzillo, dispose nel 2015 il censimento tributario.

In quel periodo la società a cui appartiene il Castello fu beccata dai vigili urbani e dai dipendenti degli uffici preposti. Venne a galla che i titolari avevano omesso di presentare l’autodenuncia ai fini fiscali per l’inizio dell’attività e che dal 2012 evadevano la tassa sui rifiuti. Da un paio di anni è in atto un contenzioso tributario. Pastena e company (i compagni o compari li smaschereremo nelle prossime puntate) hanno contestato l’ammontare delle cartelle esattoriali. Per fortuna c’è stato un atto interruttivo della prescrizione. Altrimenti l’avrebbero fatta franca. Dall’apertura dell’attività commerciale ad oggi i proprietari del Castello devono sborsare circa 300mila euro. Almeno stando ai calcoli dell’ufficio tributi comunale. Grazie alle denunce di Campania Notizie, al lavoro, seppure tardivo, dell’ex assessore Maria Grazia Zagaria e di De Biase l’intero importo è stato finalmente messo a ruolo.

L’amministrazione comunale dovrà avere gli occhi aperti e la calcolatrice sempre a portata di mano anche per quanto riguarda il “Fabulae”. Il centro commerciale della famiglia Damiano ha un bel po’ di arretrati da pagare per il mancato versamento di Imu e Tasi. Il Comune deve incassare fino all’ultimo euro. Ne sono centinaia di migliaia. Colpire gli evasori partendo dai pesci grossi senza accanirsi sulle famiglie meno abbienti. Pagare tutti per pagare meno.

Mario De Michele

 

 

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