La maggiore aspirazione di Flaubert era scrivere un romanzo sul nulla. Fatte le debite siderali proporzioni noi siamo costretti a pubblicare altri articoli su tale Cesario Villano. Noto nel suo paese natale come “Capa a cuppetto”. Per ora non conosciamo l’eziologia del simpatico nomignolo. Forse è dovuto alle dimensioni del suo cervello. Siamo costernati con i nostri lettori ma il dovere di cronaca ci impone di parlare di tutto ciò che ha rilievo pubblico. E se Villano ha ricoperto importanti cariche istituzionali non è certo per colpa nostra. È soltanto il segno dei tempi politici degradati in cui viviamo. Chiediamo quindi venia anticipatamente se ci occupiamo di quello che in altri tempi sarebbe stato il nulla. Però è doveroso svelare gli altarini e gli illeciti di chi, seppure tra l’incredulità planetaria, è stato assessore al Comune di Orta di Atella, il sesto ente locale più importante della provincia di Caserta. Soprassediamo sul fatto che è un fedelissimo di Luigi Bosco. Non fa notizia. Nel bene e nel male il padre aveva peso specifico. Il figlio è parva materia. Peraltro più nel male che nel bene. Tralasciamo pure che Villano è un docente che prima di insegnare avrebbe molto, quasi tutto, da imparare. In Italia una laurea (e un tesserino da giornalista, alla faccia della categoria) non si nega a nessuno. Non possiamo però voltare lo sguardo dall’altra parte rispetto ai possibili e innumerevoli imbrogli di chi ha ricoperto cariche pubbliche. E l’ex esponente della giunta guidata dal suo omonimo Andrea Villano, carte alla mano, di guai ne ha fatti. A iosa. Dal presunto abuso d’ufficio a più di un probabile danno erariale. Quindi ci avventuriamo spericolatamente e con risultati incerti nell’impresa sognata da Flaubert: proveremo a scrivere del nulla ma lo faremo per denunciare illeciti e comportamenti deplorevoli. Ritorniamo all’articolo di Campania Notizie sulla delega affidata dal sindaco di Orta di Atella, alias Cicciobello, a Capa a cuppetto (leggi).
Dopo pochi minuti dalla pubblicazione abbiamo ricevuto la pronta precisazione di Cesario Villano. Eccola integralmente con qualche piccola correzione effettuata per accostarla quanto più possibile alla lingua italiana. “Dopo aver letto l’articolo di Campania Notizie mi corre l’obbligo di portare in essere delucidazioni in relazione all’articolo apparso a firma del direttore. Il sottoscritto è stato nominato “delegato all’assemblea” del consorzio dal sindaco Andrea Villano che come membro dell’assemblea può nominare il suo sostituto senza passare per il consiglio o per la giunta. Il primo punto da smentire – sottolinea Villano – è l’indennità: il sottoscritto non ha preso e non prende indennità perché la delega all’assemblea non prevede indennità, il secondo punto da smentire è che il direttore De Michele mi attribuisce in quel periodo indennità di assessore e stipendio pubblico, preciso che in quel periodo non ero assessore e non percepivo tre stipendi. Per terzo punto infine il sottoscritto con il sindaco non ha partecipato a nessun tavolo di spartizioni”.
Partiamo dal terzo punto. Il portaborse di Bosco non solo si sarebbe reso protagonista di un lungo rosario di illegittimità ma è pure un bugiardo matricolato. Anche i polli ricordano che nel luglio 2018 scoppiò una guerra tra il sindaco Andrea Villano, da una parte e dall’altra il consigliere regionale di Campania Libera e i suoi seguaci D’Ambrosio, Del Prete e Iovinella. Pomo della discordia l’indicazione dell’assessore in quota al movimento deluchiano. Pretendeva prima l’elezione di D’Ambrosio a capo dell’assise. Fu nominato un assessore a “scadenza breve”: Cesario Villano. Non è spartizione politica? Allora definiamola evangelicamente moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nella sua precisazione il mitologico Capa a cuppetto rimarca che non è vero che durante il periodo di rappresentanza all’interno dell’assemblea del Consorzio Idrico Terra di Lavoro era anche assessore. Bugia. È stato delegato il 12 luglio 2018 e nominato in giunta il successivo 17 luglio (clicca per scaricare il decreto). Il giorno prima, il 16 luglio la delega arriva al protocollo dell’Idrico (foto in basso). Se come sostiene Cesario Villano fosse vero che non ha ricoperto il doppio incarico di assessore e componente dell’assemblea del Consorzio vorrebbe dire che la sua delega ha avuto la durata di un giorno. Date alla mano, sarebbe stato delegato solo per il 16 luglio. Vi sembra possibile? Se fosse così avrebbe dovuto rinunciare alla delega a partire dal 17 luglio, cioè da quando è diventato assessore. Non l’ha fatto.
L’ultima e più compromettente bugia Villano la spiattella quando tocca il tasto dolente delle indennità. Finendo da solo nel burrone del danno erariale. Durante il mandato assessorile ha intascato lo stipendio a spese dei cittadini. Nulla quaestio. Nel contempo però gli è stato accreditato anche quello di docente. Fin qui tutto ok. I dolori per Villano inizieranno quando si scoprirà l’ammontare delle somme che si è messo in saccoccia. Come dipendente pubblico avrebbe dovuto percepire la metà dell’indennità di assessore. All’atto dell’accettazione della nomina ha comunicato la sua posizione lavorativa? E soprattutto ha preso l’indennità piena o dimezzata? Nel primo caso si configurerebbe il danno erariale nei confronti del Comune di Orta di Atella. Di danni erariali Cesario Villano ha una certa esperienza. Secondo la Corte dei Conti regionale l’ex assessore ortese ed esponente di Campania Libera ha contribuito al buco di 3 milioni di euro creato nelle casse del “Terra di Lavoro”. È sotto indagine della procura e dovrà dar conto, è il caso di dire, dei soldi intascati dal Consorzio. Se fossero appurati due danni erariali in due enti pubblici diversi nel giro di pochi mesi Villano batterebbe quanto meno il record provinciale.
Il peggio, che non ha fine, deve ancora arrivare. Quando era in carica come assessore della città atellana ha commesso un’altra gravissima irregolarità. Non siamo pm ma ci vuole poco a capire che si tratta di abuso d’ufficio. Ha votato la delibera di approvazione del progetto “Grano di Atella” (clicca qui per scaricarla) per un finanziamento di 70mila euro e nella stessa delibera risulta che è lui il direttore artistico dell’iniziativa. Cesario Villano segue le orme di Superman. Da kryptoniano è Kal-El, mentre da terrestre è Clark Kent. Quando indossa gli occhiali è assessore. Senza è direttore artistico. Le tasche dove entrano i soldi sono identiche.
Mario De Michele