In principio si presentava meno accidentato il percorso politico che avrebbe condotto alla formazione della giunta targata Andrea Villano. Fin dall’inizio il neo sindaco, proclamato ufficialmente stamattina (nella foto), ha avuto le idee chiare sulla cornice e sulla sostanza della squadra di governo. Ma i soliti e insopportabili giochetti di poltrone dei leader, chiamiamoli così ma è una parola grossa, dei partiti e dei movimenti della coalizione vincente alle comunali stanno creando non pochi ostacoli. Che bel segnale di novità e discontinuità vera rispetto al passato buoi degli ultimi anni sarebbe stato ad esempio il varo del nuovo esecutivo nel giro al massimo di una settimana. Per colpa dei banditi che si sono succeduti nelle gestioni amministrative precedenti Orta di Atella affoga nei problemi ordinari (raccolta rifiuti e disservizi vari) e in quelli straordinari (abusivismo edilizio e dissesto finanziario). A queste questioni dovrebbero dedicarsi i soggetti politici che appoggiano Villano, non alle beghe interne o alla capitalizzazione delle esito elettorale in termini di cadreghe e poltrone. Alla città serve una giunta di qualità e competente. E con facce nuove e non compromesse dal passato recente o remoto. Meglio assessori inesperti ma onesti e puliti e che avranno la possibilità di farsi le ossa rispetto ai soliti noti. Villano sembra, almeno a parole, voler imboccare la direzione del rinnovamento. Noi lo aspettiamo al varco dei fatti. Le chiacchiere le spazza via il vento. Resteranno i nomi dei nuovi assessori. E di quelli il sindaco dovrà dar conto alla collettività.

Dei nomi, per cronaca, ora parliamo anche noi. Dal quadro politico attuale e dalle trattative in corso emerge una situazione ancora fluida. Ma ci sono già delle certezze. Alla lista Scegli Orta verranno assegnati due assessorati. In lizza però ci sono tre nomi: Katia Sorvillo, Peppe Roseto e Alfonso Di Giorgio. Sui primi due “nulla questio”. Sorvillo e Roseto sono due giovani preparati, nel caso di Roseto anche politicamente formati. Soprattutto sono due persone perbene. Per quanto riguarda Di Giorgio, a nostro avviso, c’è più di un problema politico. Sulla sua onestà nessun dubbio, ma la sua partecipazione (senza arricchimento personale, ribadiamo) alle passate amministrazioni non depone a suo vantaggio. Quello che lo danneggia di più rendendo improponibile il suo ingresso nell’esecutivo è il suo sponsor. Spinge per Di Giorgio il consigliere Raffaele Eleveri, un esponente politico che fa acqua da tutte le parti. E come se non bastasse di scuola Brancaccio. Non va, dunque. Egregio Elveri continui, come ha fatto in passato, a tappare buche. Si guadagna di più. Passiamo a Campania Libera (ancora per poco). Il movimento guidato sul piano provinciale dal consigliere regionale dormiente Luigi Bosco (ci deve ancora dar conto della candidatura di Salvatore Del Prete “Soldinus Magò”) ambisce alla carica di presidente del consiglio. Sarà accontentato. Il nuovo capo dell’assise sarà il baldo giovane Nando D’Ambrosio, più votato in assoluto alle comunali. Seppur sia un avvocato “incidentato” e troppo amante di auto costose è una scelta che ci può stare. È giovane e non invischiato con le passate gestioni. Campania Libera (ancora per poco) rivendica anche un assessorato. Finora non ha fatto nomi. E ha dato anche la disponibilità ad un eventuale passo indietro. Gesto nobile. Ma vedremo se sarà così. E soprattutto in cambio di cosa.

Due assessori li vuole anche Noi Ortesi. La lista proposta da Eduardo Indaco ha raccolto gli stessi identici voti di Campania Libera (ancora per poco). Richiesta più che legittima, quindi. Ancor di più qualora il movimento di Bosco incassasse il presidente del consiglio e un assessore. Per conto di Noi Ortesi farebbero parte dell’esecutivo altre due facce nuove e di specchiata onestà: Mario Del Prete e Giovanna Migliore. Bene così. Resta da “sistemare” Coraggio. Il consigliere comunale Anna Castelli non è disposta ad entrare in giunta per impegni personali e di lavoro. Il rappresentante della lista, l’avvocato Pasquale Ragozzino, non sembra intenzionato a indicare il primo dei non eletti Mena Capasso. In tal caso si profilerebbero due opzioni: non partecipare al gioco delle poltrone rinunciando all’assessorato (gesto miracoloso) oppure indicare il Pulcino Pio Capasso, secondo dei non eletti. Se la lista Coraggio chiedesse, e politicamente le spetterebbe senza se e senza ma, di essere rappresentata nell’esecutivo da un proprio esponente, uno tra Campania Libera (ancora per poco) e Noi Ortesi dovrebbe rinunciare a un assessorato. I nomi sono questi. Non si scappa. Ma i conti non tornano. Ne sono troppi. I posti in giunta sono cinque. Come si chiuderanno le trattative? Staremo a vedere. Chiudo con tre accorati appelli. Il primo ai leader(?) politici: le liturgie spartitorie di un tempo sono stomachevoli, mettetele da parte. Con i fatti. Non a chiacchiere. Il secondo al sindaco Villano: entro lunedì prossimo presenti la giunta e si dia da fare. I cittadini attendono risposte concrete ai problemi e sono stufi delle beghe di partito. Il terzo appello è rivolto a Raffaele Elveri: esimio consigliere, faccia il bravo, si metta comodo, non si agiti. E si disseti. Fa molto caldo. Non solo sul piano meteorologico.

Mario De Michele

 

 

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