Era minorenne, nel 2015, il killer accusato dell’omicidio di Luigi Galletta, un meccanico incensurato di 25 anni prima pestato e dopo due giorni ammazzato a Napoli. Il gip del tribunale per i minorenni, al termine di indagini della squadra mobile della questura di Napoli, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di N.A., ritenuto responsabile dei reati di omicidio, di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, lesioni personali e minacce, delitti attuati per agevolare l’attività del clan e per rafforzarne l’egemonia sul territorio. Gli episodi si collocano nell’ambito della guerra di camorra che, all’epoca dei fatti, contrapponeva il clan Buonerba al sodalizio facente capo alle famiglie Amirante, Brunetti, Giuliano, Sibillo, nella sanguinosa faida, finalizzata al controllo delle attività criminali (traffico di stupefacenti ed estorsioni) nei quartieri di Forcella, Maddalena e Tribunali. Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale, il movente del pestaggio e del successivo omicidio di Galletta, del tutto estraneo alle faide di camorra e ad ambienti criminali, avvenuti rispettivamente in data 28 e 31 luglio 2015, in via Carbonara, all’interno di un locale adibito a officina meccanica, ove la vittima lavorava. In particolare, secondo la ricostruzione investigativa, l’aggressione e l’omicidio sarebbero stati la reazione violenta dei Sibillo all’uccisione di un loro affiliato, Salvatore D’Alpino, avvenuta il giorno prima dell’aggressione di Galletta.

 

 

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