Una persona è stata fermata dai poliziotti della Squadra mobile di Roma nelle indagini sulla morte di Daniele Fulli, l’attivista per i diritti degli omosessuali di 28 anni, parrucchiere originario di Gesualdo in provincia di Avellino. Si tratta di Andrea Troisio, 32 anni tossicodipendente, fermato nella notte. Troisio ha confessato l’omicidio che avrebbe commesso con un punteruolo. I due si erano conosciuti da qualche giorno e l’assassinio è avvenuto sul luogo del ritrovamento del cadavere. Il movente passionale rimane l’ipotesi più probabile.
“I pantaloni abbassati della vittima fanno pensare ad un rapporto consumato” tra vittima e carnefice “ma escludo che il delitto sia stato premeditato”, ha spiegato il capo della Squadra mobile di Roma Renato Cortese durante una conferenza stampa. Cortese ha sottolineato che si è arrivati all’arresto di Troisio grazie alle testimonianze ascoltate durante le indagini, condotte dalla Mobile e dal commissariato San paolo. ”Secondo le testimonianze di parenti e amici del giovane parrucchiere, – ha detto il dirigente – i due si frequentavano da alcuni giorni e probabilmente avevano avuto un rapporto poco prima dell’omicidio”. Troisio, noto alle forze dell’ordine per precedenti per rapina, guida in stato d’ebbrezza e droga, era ospite in una comunità di tossicodipendenti quando nella notte gli agenti lo hanno fermato. Cortese ha ribadito che i due fori trovati sulla vittima non sono di proiettile ma forse di un punteruolo che però non è stato ancora trovato.
“Forse Fulli cercava una relazione più stabile mentre Troisio voleva rapporti più occasionali per questo potrebbe aver reagito ed ucciso il giovane parrucchiere. -ha spiegato ancora Cortese- Quindi potremmo escludere la premeditazione, comunque le indagini sono ancora in corso”. Il corpo senza vita di Daniele è stato trovato lunedì 7 gennaio sul greto del Tevere. Il ragazzo abitava alla Magliana (quartiere periferico della Capitale), dove era conosciuto e benvoluto da tutti e lavorava come parrucchiere. Era scomparso il 4 gennaio, e del suo caso si era occupata anche la trasmissione di Raitre Chi l’ha visto?.