Parola d’ordine: gestione collegiale del Pd. In che modo? Affidando il partito ai candidati alle Politiche e alle figure istituzionali. Questo il leitmotiv dell’incontro che si terrà domani sera (12 marzo) al Jolly Hotel. Alla riunione parteciperà la grande parte degli esponenti politici presenti al vertice dello scorso 5 marzo.
In quella occasione si diedero appuntamento Rosaria Capacchione, Lucia Esposito, Camilla Sgambato, Giuseppe Stellato, Franco De Michele, Enrico Tresca, Luigi Munno, Marco Villano. Mancavano per vari motivi Stefano Graziano, Dario Abbate e Pina Picierno, che però domani ci dovrebbero essere. Assenti come allora i caputiani e i renziani di Carlo Marino. Nella precedente riunione Ludovico Feole fu messo alle corde: “Bisogna cambiare rotta e tornare alla gestione collegiale decisa durante le parlamentarie, dopo le dimissioni del segretario”.
Ma secondo i promotori dell’incontro, da allora nel Pd è cambiato poco o nulla. Da qui la necessità di imprimere un’accelerazione. Sul tappeto una serie di questioni: a partire dal ruolo del segretario facente funzione (che non può agire in modo “solitario”), passando per la gestione del tesseramento, per finire con la “minaccia” del commissariamento”. L’obiettivo di aprire una fase nuova per traghettare il partito al congresso.
E nell’incontro di domani si potrebbe passare alle vie di fatto. Di fronte ai traccheggiamenti di Feole, i partecipanti potrebbero decidere di non perdere altro tempo e prendere in mano il bandolo della matassa. Come? In campo ci sono varie ipotesi, due su tutte: costituire il tavolo politico per dettare le linee del partito; oppure chiedere la convocazione della direzione provinciale per definire il nuovo assetto interno. Insomma, basta tentennamenti. Da domani si fa sul serio. Fuoco alle polveri. Caputo e Marino sono avvisati.
Mario De Michele