Quattro sindaci arrestati per presunti legami con il clan di Michele Zagaria, altri due per rapporti con una diversa fazione dei Casalesi, altri per collusioni con la cosca marcianisana dei Belforte o per intrecci illegali con imprenditori in settori sensibili come quello dei rifiuti. É una vera e propria “appaltopoli” quella casertana, una situazione di “emergenza della politica”, con almeno sette ex primi cittadini, di ogni schieramento, accusati di aver favorito i clan nella concessione di lavori pubblici, spesso in cambio di tangenti in danaro o altre utilità come le assunzioni di “amici”. Ad essi si aggiungono poi gli ex amministratori e gli esponenti politici solo indagati, come l’ex parlamentare e volto noto dell’Antimafia Lorenzo Diana e da ultimo l’ex presidente del Pd campano Stefano Graziano e l’ex sindaco di Marcianise Filippo Fecondo, e la schiera di decine di funzionari pubblici raggiunti da provvedimenti restrittivi. C’è poi “l’eccezione”, non meno grave, rappresentata dagli amministratori coinvolti in indagini ordinarie, in cui non è contestata l’aggravante di aver agevolato qualche clan, come l’ex sindaco di Maddaloni Rosa De Lucia, finita in manette per aver intascato uno “stipendio” mensile dall’imprenditore aggiudicatario della raccolta dei rifiuti. I presunti legami con Zagaria o con imprenditori a lui vicini sono costati il carcere agli ex sindaci Pio Del Gaudio (Caserta), Michele Griffo (Trentola Ducenta), Biagio Di Muro (Santa Maria Capua Vetere), mentre l’ex primo cittadino di Grazzanise Enrico Parente, noto per il viaggio in Austria dove visitò il boss latitante, ha evitato la cella solo per le pessime condizioni di salute. Le infiltrazioni del clan Zagaria sono state poi accertate anche all’ospedale di Caserta, che per tale motivo è tuttora commissariato, mentre altre inchieste su diverse fazioni dei Casalesi, come quella facente capo alle famiglie Schiavone, Bidognetti e Iovine, hanno poi portato all’arresto nei mesi scorsi degli ex sindaci di Orta di Atella e Gricignano Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri; a Villa di Briano, l’ex sindaco Dionigi Magliulo, indagato, si è dimesso dopo l’arresto per reati di camorra del fratello, funzionario comunale. Gli appalti concessi all’imprenditore del clan Belforte Angelo Grillo hanno invece toccato oggi Vincenzo Maria Ferraro, ex vice-sindaco di Caserta, e tornando a ritroso, l’ex sindaca di Roccamonfina Letizia Tari (arrestata e ora sotto processo), assessori e funzionari del Comune di Santa Maria a Vico, dirigenti apicali dell’Asl di Caserta.

 

 

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