Anche il magistrato Donato Ceglie e l’ex funzionario della Prefettura di Caserta Bruno Orrico contribuirono a far aggiudicare la gara d’appalto “truccata” dal Consorzio Caserta4 alla società dei fratelli Orsi, imprenditori vicini al clan Bidognetti. A parlare, nel corso dell’udienza del processo in corso a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che vede imputato Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica, è il neo collaboratore di giustizia Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio Caserta4. L’ex sostituto alla procura generale di Napoli, Donato Ceglie, fu rinviato a giudizio, lo scorso febbraio, con le accuse di concussione per costrizione, violenza sessuale e calunnia. Secondo l’accusa, infatti, abusando del suo potere avrebbe costretto la moglie di un imprenditore che era il principale imputato di una inchiesta di cui il magistrato era titolare, a rapporti sessuali prospettando una serie di benefici riguardanti il fallimento dell’azienda. “Prima della gara – racconta Valente – ero molto preoccupato del fatto che dovessero vincere gli Orsi in quanto c’era la Covim, azienda che effettuava la raccolta a Mondragone, che era creatura del clan locale dei La Torre e sapevo che sarebbe stata interessata alla gara. Avevo paura di essere ucciso se avessi escluso la Covim; così Sergio Orsi mi disse di rivolgermi all’allora pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Donato Ceglie, con cui mi fissò un appuntamento. Così incontrai il pm che mi consigliò di inserire nel bando di gara la clausola che prevedeva l’esclusione di aziende che avessero contenziosi con il Consorzio. La Covim non aveva contenziosi in quel momento con il Ce4, fui io a citarla in giudizio. Così non prese parte alla gara”. Valente parla anche del ruolo svolto in quella fase dall’ex funzionario della Prefettura di Caserta Bruno Orrico, che “consigliò agli Orsi di rivolgersi all’avvocato napoletano Adinolfi per preparare la bozza di delibera relativa al bando di gara, che doveva essere fatta in modo da far vincere gli Orsi. Così inserimmo la clausola sull’imprenditoria giovanile che risultò decisiva nell’aggiudicazione della gara agli Orsi facendo perdere l’Ecocampania di Nicola Ferraro”.
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