“I fratelli Pasquale e Giovanni Malinconico sono imprenditori perfettamente inseriti nel sistema di corruttela descritto da Antonio Iovine. Hanno rapporti con sindaci e dirigenti comunali e beneficiano della copertura dei gruppi Schiavone e Iovine”. Così il pm Antonello Ardituro nella sua requisitoria nell’ambito del processo che vede coinvolto anche l’ex sindaco Enrico Fabozzi sull’appalto di 13 milioni di euro a Villa Literno. Ardituro cita un episodio specifico per avvalorare la tesi della collusione dei due imprenditori ai Casalesi. “L’appalto sul cimitero di Sant’Arpino è emblematico e incredibile con buste per partecipare all’appalto truccate e contro truccate. I Mastrominico vincevano gli appalti perché imbrogliavano ed erano protetti dal clan”.