Abuso d’ufficio. Questa l’ipotesi di reato che ha fatto scattare il sequestro degli atti del consiglio di Orta di Atella che si è concluso con l’approvazione del Piano urbanistico comunale. I verbali sono stati acquisiti perché nella documentazione relativa al Puc non sarebbero stati allegati i pareri dell’Autorità di bacino. Da segnalare una “stranezza”: lo scorso aprile l’Autorità di bacino ha inviato al Comune il parere favorevole, ma a giugno ha fatto dietrofront facendo pervenire all’Ente un altro parere. Ma non solo. Il provvedimento, disposto dal pm Patrizia Dongiacomo, fa riferimento anche alla bocciatura dello strumento urbanistico da parte della Provincia di Caserta, che nei mesi scorsi diede parare negativo, confermato, secondo gli inquirenti, dalla Regione Campania, che di recente ha risposto ad una missiva del Comune con la quale si chiedeva l’applicazione dei poteri sostitutivi. Diametralmente opposta la versione della maggioranza che appoggia il sindaco Brancaccio. Gli amministratori sostengono che i pareri dell’Autorità di bacino siano stati allegati alla documentazione sul Puc e sottolineano che la Regione ha di fatto smentito la Provincia dando ragione al Comune. Poche ore dopo l’acquisizione da parte dei carabinieri dei verbali del civico consesso, Brancaccio e i consiglieri di maggioranza si sono radunati nella casa comunale per dare mandato all’avvocato Mario Griffo per presentare ricorso contro il sequestro degli atti disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Mario De Michele

 

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