AVELLINO – Due minorenni pregiudicati, uno dei quali figlio di un boss latitante ritenuto vicino al clan dei Casalesi, sono stati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Avellino per una rapina a mano armata commessa la scorsa notte in un albergo di Mercogliano. I due, di 15 e 17 anni, con numerosi precedenti penali per rapine anche in banca, sono accusati di aver fatto irruzione nell’albergo, con i volti incappucciati, facendosi consegnare la somma di 800 euro in contanti, e sferrando poi col calcio di una pistola un colpo alla testa del portiere, che è stato costretto a farsi suturare la ferita in ospedale.
I giovanissimi malviventi, entrambi di Scampia, erano affidati in prova alla comunità educativa di Mercogliano, ma erano evasi nottetempo. Ora sono stati accompagnati nel carcere minorile di Napoli – Nisida, mentre i carabinieri stanno indagando sulla loro eventuale responsabilità in un’analoga rapina commessa ai danni di un supermercato giovedì scorso.
Uno ha 17 anni, e il suo curriculum criminale vanta già 12 rapine in banca. L’altro, 15 anni, è figlio di un boss latitante, vicino al clan dei Casalesi. Erano entrambi in affidamento a una comunità educativa di Mercogliano (Avellino) da cui sono evasi la scorsa notte per compiere l’ennesimo, violento colpo: una rapina in un hotel, nella stessa cittadina di Mercogliano, con il ferimento alla testa del portiere. Ma i carabinieri del comando provinciale di Avellino sono riusciti a rintracciarli e ad arrestarli. I due provengono dal quartiere napoletano di Scampia. Il 15enne era stato affidato in prova alla comunità dopo essere stato sorpreso in flagranza due volte a rapinare Rolex. Il 17enne, malgrado la giovane età, è considerato invece un rapinatore “seriale” di banche. La scorsa notte si sono allontanati dalla comunità e hanno attuato il colpo ai danni dell’hotel Mercurio. Bottino 800 euro, quelli custoditi nella cassa: il portiere di notte, che forse aveva accennato un tentativo di reazione, è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola giocattolo dal 15enne (il complice era rimasto fuori a fare da ‘palo’) riportando una ferita poi giudicata guaribile in 30 giorni. La loro assenza era stata notata dai responsabili della comunità, che hanno avvisato i carabinieri. Vari gli elementi di colpevolezza trovati a carico dei due. Tra l’altro, la cartuccia contenuta nella pistola giocattolo, priva del tappo rosso, è simile a quella esplosa nel corso di una rapina in un centro commerciale avvenuta giovedì sera, sempre a Mercogliano. E in possesso dei due baby-rapinatori, condotti nel carcere minorile di Nisida, c’era una somma di denaro corrispondente esattamente al bottino di quella rapina e del raid nell’albergo della scorsa notte.