«A chi pensava che la piazza non fosse casa nostra abbiamo dimostrato che è vero il contrario». Lo ha detto Matteo Renzi esordendo sul palco allestito ieri sera in piazza Sanità a Napoli. «Provocano – ha aggiunto Renzi riferendosi al Movimento 5 Stelle – perché hanno paura di noi». «Questo Paese non lo salverà una sola persona. Sono venti anni che ci dicono che lo salva uno solo. Lo dobbiamo salvare tutti insieme» ha detto ancora Renzi. «Se qualcuno a Napoli, come in Italia, va dicendo che noi in piazza non ci siamo – ha proseguito Renzi guardando ai tanti intervenuti nella piazza – questa sera ha avuto la risposta». Infine, rivolgendosi ai sostenitori del Pd, Renzi – giunto con il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi – ha aggiunto: «Non cedete mai alle provocazioni. Dobbiamo cambiare l’Italia». «Uno statista genovese parla di lupara bianca, di Hitler. Ma come si fa a utilizzare un linguaggio del genere? Come si fa a non pensare che su certe cose non si scherza?» dice Renzi dal palco. «A loro – ha aggiunto il premier – noi rispondiamo con gentilezza e con determinazione». «Gli 80 euro non risolvono problemi ma sono l’inizio di un cambiamento. Abbiamo cominciato e continueremo l’anno prossimo con i pensionati» ha detto ancora Renzi. «Stiamo restituendo ai cittadini quello che appartiene loro. Abbiamo una cattiva notizia per i gufi: non vogliamo smettere, continueremo cercando di cambiare le regole del gioco». Renzi è poi tornato sulla spesa dei fondi europei: «Siamo a un bivio, l’Europa può rimetterci in gioco ma se ci sono 183 miliardi da spendere o le Regioni li spendono bene o li spendiamo noi». «Noi siamo la proposta, loro l’insulto. O vince il Pd o perde l’Italia». Cosi Matteo Renzi ha chiuso il suo comizio in Piazza Sanità a Napoli, invitando poi la piazza a cantare l’inno di Mameli.