C’è stata un’accoglienza calorosa per il Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Castel Volturno, ma non in senso positivo. Oltre ad alcuni sostenitori si sono presentati anche tantissimi contestatori. Urla, striscioni e slogan contro il Vicepremier che si era recato nel comune casertano questa mattina per presiedere il Comitato nazionale per la sicurezza. Sede del meeting la scuola dei carabinieri forestali dove il titolare del Viminale è arrivato in compagnia del capo della polizia Franco Gabrielli.

Dopo aver salutato le forze dell’ordine schierate nel piazzale, Salvini è entrato nell’edificio senza parlare con i cronisti. Intanto, fuori è continuato il botta e risposta tra sostenitori e oppositori. Diversi i punti toccati durante la riunione e la conferenza stampa effettuata subito dopo tra cui la crisi di governo che sta interessando il paese in queste ore. I lavori si sono aperti con un commento particolare del Ministro: “Il prefetto mi diceva che siamo nel secondo comune italiano per incidenza percentuale del reddito di cittadinanza”. Poi ha continuato con la sua relazione su un anno di attività al Viminale. Presenti al tavolo, tra gli altri, il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri e il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto.

Per il ritardo effettuato sulla tabella di marcia sono stati cancellati gli impegni seguenti della giornata, tra cui la visita a Poggioreale. Le persone che erano accorse per l’arrivo del Ministro sono rimaste diverse ore sotto al sole per manifestare. Tra i contestatori numerosi attivisti campani del Movimento 5 Stelle ed esponenti di associazioni e centri sociali del territorio. Tra le accuse lanciate al leghista: “Traditore”, “Buffone” e “Tieniti le tue bufale”.

 

 

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