Come direbbe Totò “tomo tomo, cacchio cacchio” Andrea Villano si è schiaffato sotto al letto dell’operazione Sant’Arpino-Acquedotti. Dopo aver sottolineato davanti alle telecamere di Campania Notizie la necessità di un approfondimento tecnico-burocratico il primo cittadino di Orta di Atella, Comune socio di maggioranza dell’udienza idrica ha bruciato a sorpresa le tappe e ha chiuso la pratica. Salvo colpi di scena, che qualcuno del mondo politico non esclude affatto, oggi sarà firmata dai rappresentanti dell’Ente ortese e di quello santarpinese la stipula per il trasferimento delle quote azionarie. La firma sarà apposta innanzi al notaio Gabriella De Bellis di Afragola. È l’atto conclusivo che sancisce l’adesione di Sant’Arpino all’Acquedotti con l’avallo di Orta di Atella (leggi la determina alla fine dell’articolo).
La brusca accelerazione desta più di un sospetto anche perché nell’ultima riunione di maggioranza fu stabilito che l’ipotesi di adesione di Sant’Arpino alla società idrica sarebbe stata vagliata collegialmente e in base ai possibili vantaggi economici che il Comune ortese, quindi i cittadini, avrebbero potuto ottenere dall’ingresso di un altro Ente nel Cda dell’Acquedotti. Da quanto ci risulta da allora ad oggi poco o nulla è cambiato. Si è assistito solo all’andirivieni del dottor Di Gennaro, delegato della società, che si è recato più volte a colloquio con Villano. Come sancito dalla delibera di consiglio comunale Sant’Arpino acquisisce 1.500 quote al misero prezzo di un euro ad azione.
Un’altra circostanza che lascia spazio a una selva di perplessità riguarda una recente determina di liquidazione adottata dal Comune di Sant’Arpino a beneficio di Salvatore Del Prete. Il capogruppo ortese di Campania Libera ha intascato circa 4.500 euro in qualità di responsabile della sicurezza per i lavori di realizzazione di 144 loculi al cimitero comunale di Sant’Arpino (leggi la determina in calce al pezzo). Campania Libera non aveva gradito il modus operandi del sindaco Dell’Aversana che senza alcun confronto istituzionale è andato a testa bassa per la sua strada. Nando D’Ambrosio si è sempre mostrato molto critico. E lo è tuttora. Mentre Del Prete tace, acconsente e gode. Chissà perché?
Mario De Michele
LEGGI LA DETERMINA SULLA STIPULA DELL’ADESIONE ALL’ACQUEDOTTI
LEGGI LA DETERMINA DI LIQUIDAZIONE A BENEFICIO DI SALVATORE DEL PRETE