Dopo nove mesi di dolce attesa una donna mette al mondo un bebè. Con lo stesso tempo a disposizione l’amministrazione comunale di Sant’Arpino non è stata in grado di porre fine ad un palese abuso commesso all’interno del cimitero. Ci riferiamo allo scandalo sollevato da Campania Notizie nell’autunno dello scorso anno riguardante la realizzazione irregolare di una cappella di proprietà della famiglia Spuma, imparentata con Nicola Romano, esponente di spicco di Alleanza Democratica guidata da Eugenio Di Santo. Basta dare un’occhiata alle foto per rendersi conto di che obbrobrio stiamo parlando. Sotto gli occhi di tutti, vivi e morti, è spuntata una cappella che sporge di oltre un metro rispetto al perimetro di tutte le altre. Al punto che invade il marciapiede.

L’opera è stata realizzata sulla scorta di un permesso di costruire ottenuto dalla famiglia Spuma. Prima degli esposti di alcuni cittadini nessuno si è accorto di nulla. Poi finalmente il Comune ha ordinato la demolizione della parte difforme dalla concessione. Era il settembre 2018. Da allora nulla si è mosso. Come mai? È quello che con insistenza e costanza sta chiedendo Santolo Marroccella al sindaco Giuseppe Dell’Aversana. Anche Marroccella aspetta da nove mesi una risposta. Ma l’attesa non è stata per nulla dolce. Finora è stato solo preso in giro dal primo cittadino. È vero che i lavori non sono andati avanti, ma è altrettanto vero, e qui casca l’asino, che l’ordinanza di abbattimento è rimasta chiusa in un cassetto polveroso dell’Utc. Voci di corridoio dicono che il procedimento è stato “archiviato”.

A quanto ci risulta all’indomani del provvedimento i tecnici della famiglia Spuma dopo aver effettuato “in proprio” delle verifiche all’’interno del cimitero avrebbero segnalato una serie di abusi commessi addirittura da parenti stretti di amministratori di primissimo piano della maggioranza. È forse questo il motivo per cui l’ordinanza di abbattimento è rimasta solo sulla carta? Giriamo la domanda al sindaco Dell’Aversana e alla sua maggioranza.

Mario De Michele

 

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